Passare quasi tre giorni completamente sola, in una casa a mare in un posto praticamente desolato…con il ciclo!
Non avreste passato anche voi il tempo a leggere?
Poi se uno c’ha pure la mala, deve trovarsi qualcosa da fare. E io quel qualcosa da fare ce lo avevo: un bel mattoncino da centinaia e centinaia di pagine (tipo settecento), che avevo prenotato al CUB – Castello Ursino Bookshop e che mi sono portata dietro per le vacanze.
Il mattoncino in questione era Sleeping Beauties di Stephen e Owen Wilson (Sperling & Kupfer), padre e figlio. Era un pochino che lo tenevo d’occhio, uno perché io Stephen King me lo leggo da quando ho capito che cosa fosse la lettura per piacere, due perché la copertina mi garbava tantissimo.
Della trama non avevo capito un cavolo, perché quando l’avevo letta velocemente avevo capito che il romanzo fosse ambientato tipo in Medioevo, invece i tempi sono completamente diversi. Poi non avevo capito che il libro fosse scritto a quattro mani e che il secondo paio fosse quello del figlio del genio del male dei libri. Ora, io non lo so cosa esattamente ha fatto il piccolo o meno piccolo Owen, ma secondo me qualcosa c’è ed è evidente. Facciamo così: io mi sono convinta di avere capito a quale sacco appartenesse la corrispondente farina.
Non credo di avere letto uno dei libri più belli di Stephen King, anche perché ci sono stati dei momenti in cui avrei preso il libro e lo avrei lanciato lontano, con un unico commento: possiamo sbrigarci per favore? Ma si sa, l’essere concisi non è una delle qualità che scorre nel sangue dei King. Con questo non voglio dire che il libro non mi sia piaciuto, anzi.
Racconta la storia di una tranquilla cittadina americana che ad un certo punto viene scossa da alcune vicende violente, che hanno a che fare con una misteriosa donna che finirà dritta nell’unico posto dove finiscono quelli che sono considerati dei criminali. Quel carcere femminile però è un posto pazzesco (sembra un po’ OITNB), pieno di gente, peccatrici o non peccatrici, che hanno trovato una loro strada, o almeno così sembra. Quella donna porta con sé uno strano fenomeno, le donne che si addormentano non si svegliano più. Vengono avvolte da una coltre tipo seta e dormono, guai a svegliarle. Piano piano tutto il mondo femminile cadrà in questo sogno vigile, lasciando nello sconforto la popolazione maschile.
Non vi racconto altro. Il libro è di quelli da leggere, fatta eccezione per quelle parti di cui sopra, in cui ho odiato le lungaggini.
Nota di colore. La donna che porta con sé lo scompiglio, si circonda di falene. Ebbene, nei tre giorni che sono stata sola, in quella casa a mare, ho avuto la compagnia di una falena che, per due giorni, è sopravvissuta senza testa e con Newton che non ha fatto altro che giocare con il suo corpo in vita. Sarà stata colpa dei King?
(Sleeping Beauties/ Stephen e Owen Wilson/ Sperling & Kupfer/ pp 702/ € 21,90)
Mari