Pubblicato nel 1979, dopo sei anni di silenzio letterario, “Se una notte d’inverno un viaggiatore” narra la storia di un lettore che tenta di leggere un romanzo, ma per motivi sempre differenti è costretto a interrompere la lettura del libro che sta leggendo e a cominciarne un altro.
Tutto comincia con l’acquisto metaletterario di una copia del romanzo “Se una notte d’inverno un viaggiatore” che, però, risulta fallata. Il Lettore torna dunque in libreria e proprio lì incontra Ludmilla che ha avuto lo stesso problema. Entrambi sono in cerca del finale della storia che hanno cominciato a leggere, ma più si avventurano nella ricerca più i loro tentativi sembrano vani. Infiniti sono i collegamenti possibili, ma ogni nuova scoperta è – in qualche modo sempre incompleta. Ecco perché il romanzo si pone anche come una riflessione sulle incalcolabili possibilità che la lettura (e la letteratura) offre, per giungere a una conoscenza della realtà… Ma non è tutto qua.
Dieci capitoli, dieci incipit di altrettanti romanzi: un provocatorio gioco di critica e teoria letteraria che si intreccia con la storia d’amore fra lui (il Lettore) e Ludmilla (la lettrice). Un sottile, elaborato e originale divertissement letterario in cui Calvino svela molti “trucchi” da narratore (inventando 10 autori immaginari molto diversi fra loro e da lui stesso), mette a nudo trappole della scrittura e della lettura, ma denuncia anche l’impossibilità di giungere alla conoscenza della realtà che si frammenta in un labirinto di storie dove si resta impigliati. Un romanzo sul piacere di leggere narrato con un linguaggio preciso, concreto, razionale ed elegante dove chi sta leggendo diventa il vero protagonista di un’avventurosa lettura.
Considerato uno dei capostipiti della letteratura postmoderna, il romanzo si interroga sulla sua stessa natura divenendo così un metaromanzo. E Calvino si diverte non poco a disseminare piccoli giochi letterari lungo il libro. Uno su tutti. Componendo i dieci titoli col titolo calviniano e una frase aggiuntiva, si ha l’inizio di un nuovo romanzo: «Se una notte d’inverno un viaggiatore, fuori dell’abitato di Malbork, sporgendosi dalla costa scoscesa senza temere il vento e la vertigine, guarda in basso dove l’ombra s’addensa in una rete di linee che s’allacciano, in una rete di linee che s’intersecano sul tappeto di foglie illuminato dalla luna intorno a una fossa vuota – Quale storia attende laggiù la fine? – chiede, ansioso d’ascoltare il racconto.»
(“Se una notte d’inverno un viaggiatore” di Italo Calvino, Mondadori, pagg. 368, euro 9,50)
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