A proposito di fissazioni, come vi ho detto qualche tempo fa, questa estate è stata l’occasione per dare una scorciata alla pila di “libri al quadrato” che avevo acquistato e che non avevo avuto il tempo di leggere. Fra questi, più o meno in ordine di apparizione sulla pila c’era anche Prendimi con te. Vita avventurosa di un libro giramondo di Paul Desalmand… E forse non potrà mai esserci un libro più al quadrato di questo visto che protagonista, addirittura eroe, di questa storia è proprio un libro, nato il 17 giugno del 1983 col peso di 200 grammi (il reale peso di questo libro se lo ordinate su uno store online).
Prendimi con te è l’invocazione che questo libro fa al lettore nel raccontare la propria vita dalla stamperia al temutissimo macero. Una vita tutt’altro che monotona, anzi: piuttosto avventurosa e pericolosa… Dalle notti passate in magazzino con il rischio di essere rosicchiati dai topi alle discussioni con i “fratelli di carta” sull’immortalità, sul destino o i pettegolezzi sui vezzi degli scrittori di oggi e di ieri con i compagni di scaffale, ma soprattutto agli incontri con i lettori che sono la ragione di vita di ogni libro.
Già perché di questo libro-eroe scopriamo tutti i segreti e tutta la vita che ha vissuto e di cui conserva ricordi belli e brutti, alcuni dei quali hanno lasciato anche dei segni fisici. Per esempio Libro, sul dorso, ha una cicatrice causata da una lite furibonda tra una coppia in crisi, ma i bei ricordi che conserva sono tanti come quando una ragazza se lo portò in viaggio in Grecia: una memoria che ancora gli dà i brividi e di cui gli è rimasto un profumo incancellabile di Ambra Solare (oltre qualche granello di sabbia sottile tra le pagine). E il racconto si dipana da uno scaffale di una biblioteca a quello della libreria di un lettore e poi nei passaggi di lettore in lettore alla scoperta di desideri, speranze e paure… E le tracce indelebili lasciate da ciascuna di queste avventure non sono solo fisiche: il Libro dai suoi lettori trae una filosofia di vita che a sua volta rielabora e rimanda.
Ça va sans dire, che il libro è un’emozionante dichiarazione d’amore per i libri e per la lettura… Ma il Libro dichiara il suo amore anche per i lettori e il suo assoluto bisogno di essere amato per esistere.
Non conosciamo l’autore del Libro che ci racconta la sua vita avventurosa (che considera riuscirà, visto che ha avuto un discreto numero di lettori), ma il racconto forse è intriso anche delle ansie e delle preoccupazioni di uno Scrittore che tenta – magari – di immaginare la sorte della/delle propria/e creatura/e una volta che il lavoro editoriale è stato completato.
Il libro, inoltre, ha un fitto apparato di citazioni e riferimenti alle vite e alle opere di grandi scrittori da Baudelaire a Maupassant passando per Nietzsche, Pavese, Colette, Dostoevskij… E ci sono anche alcuni colpi di scena come quando si scopre l’esistenza di un altro romanzo (a lui precedente) dove sono narrate le vicende di un libro (si tratta di Diecimila. Autobiografia di un libro di Andrea Kerbaker che non ho e che ora devo necessariamente comprare)… Ma il motto del nostro ero è “non lasciamoci scalfire” quindi la narrazione prosegue fino alla naturale conclusione del disegno di una vita. Bellissimo. Peccato solo averlo lasciato così tanto tempo sullo scaffale, speriamo che i suoi compagni (i suoi “fratelli di carta”) in mio possesso siano persone a posto, simpatiche, e che si siano raccontati tante belle storie.
C
(Prendimi con te. Vita avventurosa di un libro giramondo di Paul Desalmand, Piemme, pag. 174, euro 14)