Eccoci all’appuntamento con il consueto resoconto di come è andata l’ultima presentazione delle Matte da Leggere. Un incontro strano in partenza, visto che la Matta era una sola e matta deve essere sembrata davvero visto che si dava sempre del “noi” coniugando al plurale il dialogo con Adriano Nicosia.
Venerdì 21 al Monastore insieme a Officine Culturali si è raccontata (ma solo a metà) la storia di Assunta Vassallo, protagonista di Miti Tua terzo romanzo dello scrittore di San Cataldo, ma anche persona reale originaria proprio di San Cataldo. Ça va sans dire, che noi Matte (per non rovinare la lettura e il momento di choc che si vive se non si conosce la cronaca dei fatti legati alla vita di Assunta Vassallo) ci siamo tenute ben lontane dai momenti più “sugosi” della vicenda che Adriano Nicosia ha raccontato di aver ricostruito «come in una vera e propria indagine, un’inchiesta che mi ha portato negli Archivi di Stato alla ricerca di documenti utili a ricostruire la storia di questa donna, consegnata alla memoria dei posteri con un giudizio – un vero e proprio marchio a fuoco – emesso sulla base di riflessioni semplicistiche».
Assunta Vassallo è la figlia di una delle famiglie aristocratiche più in vista della San Cataldo degli Anni Trenta. E’ intelligente, colta, brillante e vivace. Rientrata in casa dopo gli studi a Palermo, assunta “conosce” Rosario. La ricostruzione dei loro sguardi rubati durante la messa, del primo vero e proprio incontro a una festa di compleanno e di un amore dalla forza prorompente e incontenibile sono magnificamente cesellati. Ed è qui che emerge Assunta e il suo essere distante da tutti i paradigmi dell’epoca, tanto da imporre ai propri genitori il matrimonio con Rosario.
Assunta si sposa ed è al culmine della felicità. Tutto è nuovo, dolce, incantato e bellissimo. Gli impegni da padrona di casa, il trasferimento a Caltanissetta per il lavoro da notaio di Rosario. Ma lentamente, Assunta comincia a sentirsi abbandonata, diventa triste e si spegne. Rosario è sempre assente, anche quando si trova accanto a lei. Non la capisce, non la ascolta, non la accoglie.
La psicologica femminile che Adriano Nicosia è riuscito a ricostruire e concentrare nel romanzo è magnificamente dettagliata e non potrebbe descrivere meglio quello che il 99,9% delle donne pensa sull’amore e sui suoi “meccanismi”: «Mi sono spesso interfacciato con tante donne – ha confessato Adriano Nicosia – per ricostruire in maniera credibile un personaggio femminile ricco e profondo come Assunta. Ascoltavo che tipo di reazione avrebbero avuto se si fossero trovate nelle in alcuni passaggi chiave della vicenda».
Non vogliamoci spingerci oltre quello che c’è scritto sulla quarta di copertina. L’importante è sapere che Assunta troverà lo spunto per la propria rinascita. Ma proprio questo sarà l’avvio di una parabola negativa di cui noi Matte non vi racconteremo nulla. Se non ribadendo il fatto che se non conoscete la vicenda reale – come del resto è stato per una delle Matte da Leggere – potreste andare sotto choc.
Tante tantissime le domande che sono state fatte sul finire dell’incontro. Molte, con l’intento di fare cadere in qualche tranello l’autore e fargli svelare qualcosa di più sulla storia di Assunta. Ma Adriano è stato un mago del dribbling è è riuscito a schivare tutte le trappole che gli erano state tese. Ma qualche indizio, qualche briciola per Hansel e Gretel l’abbiamo lasciata… Come la lettura della prima pagina del romanzo Miti Tua dove Assunta è seduta al tavolo con altre tre donne passate alla storia non per motivi encomiabili.
Una curiosità vogliamo sollevarla anche in voi che ci leggete oggi e che non avete partecipato all’incontro. Miti Tua, cosa significa?
E’ un mistero anche per Adriano Nicosia, ma è anche la firma di Assunta sulle sue lettere d’amore.
C
(Miti Tuadi Adriano Nicosia, A&B Editrice)
p.s.: Adriano Nicosia alla fine della presentazione ha fatto una promessa alle Matte da Leggere. Riuscite a immaginarla? La manterrà? Lo scopriremo presto 🙂