Abbiamo saltato un martedì, perché dopo l’affollamento di post nella nostra mail… Ci eravamo dimenticate le nuove nomination (hehe! scusate!)
E mentre i futuri Matti per le Matte da Leggere sono al lavoro a spremere meningi e tastiere per scrivere la loro recensione, noi abbiamo deciso di aprire le porte alle Mamme Matte (vale a dire Mamme delle Matte da Leggere). D’ora in poi a voi note sotto lo pseudonimo di MAMMA C e MAMMA M (non sappiamo ancora se vorranno ufficializzare la loro identità sul blog) oggi è il grande esordio di MAMMA C, insegnante di lettere e promotrice della lettura naturale. E’ grazie a lei se C divora pagine di libri. E’ grazie a lei se C legge libri che altrimenti – probabilmente, ma non possiamo esserne certi – non avrebbe comprato.
Il libro di cui ci racconta oggi è una delle sue ultime letture archiviate, una delle poche che si sia sentita di consigliare vivamente a C… E che adesso consiglia ai nostri Matti Lettori.
Mi sono imbattuta nel romanzo di Hervé Le Corre, Nero è il mio cuore, un pomeriggio d’inverno durante una passeggiata con sosta in libreria insieme a C. Siamo entrate da MondoLibri (anche per riscuotere i premi che avevo accumulato con la tessera) e la libraia ci ha fervidamente consigliato questo romanzo. Normalmente non amo farmi consigliare, preferisco perdermi fra i titoli e lasciarmi ispirare (alcuni vizi sono contagiosi, che volete farci), ma quella libraia in particolare in diverse occasioni mi ha stupita con letture davvero piacevoli. Quindi, insieme a tanti altri tomi (alcuni miei, altri di C, ma talmente tanti da aver pattuito di mostrarli in casa a piccole “dosi”), la libraia infila il volume nella busta, dove è rimasto fino a poche settimane fa.
Sono stata avvisata sulle regole di “bon-ton” presenti su questo blog. «Niente spin-off!» mi è stato detto. Ho dovuto chiedere chiarimenti. Adesso so che non devo raccontarvi (ma va!) come va a finire la storia che in questo caso racconta di Pierre Vilar, comandante della polizia a Bordeaux. Per 8 minuti di ritardi, un martedì mattina alle 11.38, Pierre ha perso suo figlio Pablo di soli 10 anni, che svanisce nel nulla all’uscita da scuola. Come tutti i genitori farebbero, sebbene le indagini non abbiano dato risultati, il poliziotto spera che il figlio sia vivo e continua a vivere grazie a questa unica speranza. Pierre ogni giorno si apposta in auto davanti alla scuola che frequentava il figlio. Come un giustiziere segue con lo sguardo i bambini che si allontanano soli. E’ armato. Per portare avanti le indagini, invece, ha assoldato un ex poliziotto in pensione.
Alla storia di Pierre si intreccia quella di Victor, 13 anni. La sua vita non è finita, ma la sua infanzia è stata stroncata quando rientrando un giorno da scuola ha trovato il cadavere della madre, barbaramente e misteriosamente uccisa in camera da letto. Da quel momento, Victor non ha parlato più.
Pierre indaga sull’omicidio della madre di Victor. Mentre segue una pista, però i ruoli si invertono e Pierre diventa un bersaglio. Chi lo perseguita sa tutto della sua storia, sembra sapere tutto di Pablo.
Due solitudini – diverse, ma così simili – al centro di un unico disegno criminale dove la follia di un assassino vuole trascinarli in un abisso d’orrore. Il bisogno disperato di qualcosa a cui aggrapparsi (e la continua ricerca di questo qualcosa). L’esigenza di conoscere la verità. Una trama intricata e avvincente. Un prosa ricca e gustosa. Il mistero che si dipana con eleganza. Tutti ingredienti perfetti per una lettura dove la tensione narrativa è mescolata con il piacere per le descrizioni dettagliate. Un romanzo dal respiro lento, non il classico giallo pieno di azione poliziesca (come i telefilm che C guarda in Tv: CSI, NCIS…). Un romanzo crudo, violento, ma insieme anche lirico che affronta il tema della pedofilia senza filtri. Una lettura sconvolgente, a volte agghiacciante, per i sentimenti e le emozioni che scatena nel lettore. E’ probabile che una volta finita la lettura sentiate il bisogno di ripulirvi dall’orrore e dalle sofferenze in cui vi sarete sentiti immersi.
Non conoscevo Hervé Le Corre, insegnante di francese in un liceo di periferia ed autore di gialli – considerato tra i 50 autori francesi contemporanei più importanti – che gli sono valsi i più prestigiosi premi letterari dedicati al genere. Da qui l’intento di leggere tutti quei suoi romanzi che abbiano vinto almeno un premio. Questo di cui vi ho raccontato ha portato a casa il Grand Prix de Littérature Policière e il Prix Nouvel Observateur du Roman Noir. Il mio prossimo libro firmato Le Corre sarà Il perfezionista.
MAMMA C