Per i Matti per le matte, torna Leonardo “Dino-Leon” Lodato con un libro che sarebbe stato perfetto per Halloween… Ma i meandri della mia casella di posta elettronica hanno risucchiato la recensione: si può essere più matti di così?… E, quindi, anche se con un certo ritardo , beccatevi la recensione de L’Isola delle Bambole di Maria Elena Cristiano. Le matte
Ho incontrato una vampira. E non stavo mica sognando! Maria Elena Cristiano, un nome che potrebbe trarre in inganno e che, invece, è in grado di stravolgerti la vita di… lettore. Perché se amate lo stile horror, ma siete stanchi e strastufi delle solite melense salsette splatter e tutte realizzate in serie, se ne avete le tasche piene di bambolotti, spilloni, sangue a fiumi e bare volanti, Maria Elena Cristiano e il suo ultimo romanzo, fanno proprio al caso vostro.
Maria Elena, dicevamo, è una vampira. Solo che lei non succhia sangue, ma inchiostro. Lo succhia con spasmodica ingordigia e lo risputa sotto forma di romanzi che ti avvolgono come il filo spinato, che ti strappano la carne di dosso, che ti piantano due spilli tra gli occhi pur di non chiuderli e leggere, leggere tutto d’un fiato (sì, proprio così) le sue avventure o, meglio ancora, quelle dei suoi personaggi, passando da “Immortali” a “Il nemico”, per approdare su “L’isola delle bambole”
«…Aver conosciuto Edgar Allan Poe, ascoltato le ultime parole di Andy Warhol, cavalcato il drago con le ali di corvo nel deserto del Mojave accanto ad un giovane e visionario Jim Morrison, visto gli orrori di Hanoi e il bluff dell’incidente di Tonchino, sfiorato Picasso, riaccompagnato van Gogh a casa dopo notti di follia, vino e donne…». Sembra in questa frase la summa de “L’isola delle bambole”, 273 paginette fitte fitte di horror “divertente”, pubblicate per i tipi di Europa Edizioni.
E se vi state a chiedere cosa c’entrino i vari Warhol, Morrison, Picasso e van Gogh con Maria Elena Cristiano e il suo ultimo romanzo, state soltanto perdendo tempo. Leggetelo, rileggetelo e sognate, scommettete su chi potrebbe essere lo sceneggiatore di una simile avventura.
Qui, nel mondo, anzi nell’Isola della bambole, vive una storia che ha per protagonisti quattro personaggi fondamentalmente differenti tra loro ma, in fin dei conti, uniti da una missione. Fred Wallstone, un «simpatico ciarlatano che si spaccia per medium», Joseph Fuller «un vero spettro in ectoplasma e spirito», Sir Edward «bello, colto e vampiro» e Sara Brannighan, giornalista televisiva, una sorta di Oprah Winfrey dell’occulto e dell’occultismo, il cui compito primario sarebbe quello di smascherare la combriccola di imbroglioni. Senonché… Vi lasciamo così, col fiato sospeso, come fa l’autrice. Fino all’ultima pagina. Fino all’ultimo rigo.
Leonardo Lodato
(L’isola delle bambole di Maria Elena Cristiano, Europa Edizioni, pag. 273)