La copertina è bella e il libro lo è altrettanto. Si, si, lo ammetto è stata la copertina ad attirarmi (sempre la stessa storia, lo so), anche perché sul fatto di comprare un romanzo di Guglielmo Scilla ero abbastanza titubante e sbagliavo.
Quando mi sono aggirata tra gli scaffali della libreria ho visto L’inganno della morte (Feltrinelli Kowalski) e ho fatto più o meno questo ragionamento: “Guglielmo Scilla è simpatico, è caruccio, fa dei video che fanno ammazzare dalle risate, seguo a fasi alterne il suo profilo twitter (@guglielmoscilla), ma sarà in grado di scrivere un romanzo? Lo prendo? No non lo prendo! Ma la copertina è una figata. Lo prendo! No lo lascio! L’ho preso! Lo riposo! L’ho preso e l’ho pagato!”
Insomma alla fine il libro me lo sono portato a casa, ma l’ho relegato alla seconda parte della pila di quelli da leggere, quella inferiore.
Poi è cominciata l’estate e siccome Guglielmo Scilla, quando è a Catania, va al mare dove vado io, allora mi sono ricordata del libro e della sua copertina, l’ho tirato fuori e l’ho messo insieme ai costumi e alla crema solare.
L’inganno della morte, spiega Willwoosh (questo il suo nome d’arte), è un libro che ha dormito tanti anni nel cassetto e finalmente, quest’anno, è uscito fuori. Racconta la storia di Daniel, un ragazzo di sedici anni che partecipa, per la prima volta e nonostante non ne abbia voglia, alla Festa delle Fiamme. Per farlo, la nonna gli ha preparato un costume da bruco e, contro ogni previsione, Daniel vince la gara. Ma proprio nel giorno della vittoria, il ragazzo muore misteriosamente e dopo avere chiuso gli occhi si ritrova nell’Oltretomba, un luogo fantastico in cui il ragazzo cercherà di capire, con l’aiuto dei suoi tre Maestri, cosa è successo negli ultimi attimi della sua vita. Qualcuno crede infatti che Daniel sia morto naturalmente, il giovane invece sostiene di essere stato ucciso. Guglielmo Scilla ha ideato una storia fantastica e, per farlo, ha creato un mondo, con tutte le sue creature, che fosse protagonista del romanzo così come lo sono i “morti”.
Come dicevo qualche riga fa Scilla ha detto di avere cominciato questo libro da adolescente e di averlo ripreso solo recentemente. Se avrete l’occasione di leggerlo, nella scrittura, noterete questa differenza, come l’ho notata io 🙂
Una chicca. Cosa che non mi succede mai, stavolta, finito il libro, sono andata a leggere anche i ringraziamenti e ho trovato, tra i vari nomi, quello di una mia amica. Le ho mandato un messaggio e le ho chiesto se davvero fosse lei la persona citata da Willwoosh ed effettivamente era così, anche se lei non ne sapeva nulla. Adesso leggerà il libro 🙂
Il booktrailer
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=kDPmOoAzgnU&w=560&h=315]
(L’inganno della morte/Guglielmo Scilla/ Feltrinelli Kowalski/ pp. 332/ euro 14,00)
M