Avete già progettato il vostro viaggio estivo? Sia che abbiate già in mente la vostra destinazione dei sogni, sia che invece vi sentiate più aperti alle proposte di amici, parenti o tour operator, questo post è dedicato alla letteratura di viaggio, quel segmento letterario dedicato al racconto del mondo attraverso diverse forme di narrazione del viaggio: letteratura, giornalismo, fotografia… Ma anche cinema, teatro, musica, televisione, geografia e storia. Dal reportage al romanzo, dal diario di viaggio… Alle rare eccezioni di guide turistiche che possano anche vantare un valore artistico e letterario. Questo post vi sarà utile soprattutto se cercate delle suggestioni per decidere quale meta scegliere… Oppure anche solo per raggiungerla con l’immaginazione.
Non esiste solo Marco Polo che con il suo “Milione” ha “inaugurato” un genere (in realtà era già comune nella storiografia greca e latina, ma l’attendibilità storica di questi racconti non è alta visto che i mercanti e i marinai erano soliti condire le proprie storie con notizie bizzarre), segnando in questa sorta di diario di bordo (dettato poi a Rustichello da Pisa) così tante annotazioni di carattere antropologico, storico, geografico, di costume che ancora oggi possiamo toccare con mano la sua via della seta, la Cina dei Mongoli e la corte di Kublai Khan.
Anche “L’Ascesa a monte ventoso” di Francesco Petrarca ha il sapore di un primo reportage di viaggio… Addirittura il primo esempio di alpinismo, visto che la scalata non aveva alcun fine pratico (se non il prestarsi a diventare l’allegoria della sua elevazione morale)…
Se volessimo avvicinarci di più ai giorni nostri (ed anche ai nostri luoghi), non possiamo non citare, però, “Il viaggio in Italia” di Johann Wolfgang von Goethe che aprì le porte alla letteratura del Grand Tour, il viaggio per conoscere l’arte e l’architettura del passato che tutti i nobili dovevano intraprendere per essere accolti nell’alta società. E poi ancora Robert Louis Stevenson che si distinse per i suoi numerosi resoconti di viaggio, Jerome Klapka Jerome con i suoi “Tre uomini a zonzo” e “Tre uomini in barca”.
Tra gli autori contemporanei che si sono dedicati al viaggio, da citare sono certamente Bruce Chatwin, Paul Theroux, Jan Morris; tra gli italiani Tiziano Terzani (con “La porta proibita”, “Un indovino mi disse”, “In Asia”, “Un altro giro di giostra”), Guido Piovene (“De America”, “Viaggio in Italia”) e Paolo Rumiz (“L’Italia in seconda classe”, “La leggenda dei monti naviganti”) Giorgio Bettinelli che ha raccontato del suo giro del mondo a bordo di una vespa… E se vogliamo sorridere dei difetti degli italiani in viaggio, il lato umoristico di Beppe Severgnini (“Italiani con la valigia”, Manuale dell’imperfetto viaggiatore” e “Un italiano in America”) è davvero perfetto. Potremmo continuare suggerendovi anche l’“Ulysses” di James Joyce, o “Gita al faro” di Virginia Woolf, perché se è vero che il viaggio è prima di ogni altra cosa intenzione di conoscere poco contano i chilometri: la meta può essere vicina, addirittura visibile in lontananza.
Ogni autore ha i suoi luoghi d’elezione, legati spesso a episodi autobiografici che talvolta rientrano anche nelle narrazioni che ci hanno regalato. Da non dimenticare, però, sono anche tutti quegli scrittori che sono resoconti di viaggi immaginari: l’Odissea di Omero, il viaggio allegorico di Dante Alighieri, il “Viaggio in occidente” di Wú Chéng’ ēn, Il “Candido” di Voltaire, “I viaggi di Gulliver” di Jonathan Swift.
Ciascuno di noi, quindi può scegliere a seconda della destinazione scelta, l’autore più adatto. Io, per esempio, prima di andare in Australia, ho ri-divorato tutto Chatwin (nonostante, come sapete, non ami ri-leggere). Voi chi suggerite di leggere e per raggiungere quale meta?
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