Non è ancora saltato fuori dagli scatoloni, ma so che c’è… E da quando non l’ho trovato nella scatola che custodiva gran parte della mia bibliografia fantasy, penso intensamente a questo libro che ho letto perché non riuscivamo a vendere nessuna delle copie che avevamo in libreria. Sconosciuto l’autore (almeno all’epoca), primo volume di una saga edita da Salani, questo romanzo dalla copertina color cioccolato non se lo filava nessuno. Finché una libraia armata di buone intenzioni ha deciso di leggerlo…
Da quel momento, per me e per tanti giovani lettori che hanno scelto di leggere “L’Amuleto di Samarcanda“, si sono spalancate le porte del fantastico mondo di Jonathan Stroud, dove le classiche regole del fantasy sono sovvertite in maniera brillante e divertente: il mondo dei maghi è “negativo”, gli umani/maghi sono corrotti, meschini e utilizzano la magia per loschi intrighi e brame di potere; il mondo magico, invece, è popolato di creature astute, ingegnose e intelligenti che non vedono l’ora di ribellarsi agli umani che li hanno assoggettati. La caratteristica principale dei romanzi che compongono la saga, dunque, è il modo in cui Stroud gioca con gli stereotipi del genere fantasy e sovverte gli equilibri del “buon mago” e del “demone cattivo”.
Ambientata principalmente fra Praga e Londra la Trilogia di Stroud ha un protagonista umano e uno magico. L’umano è un ragazzino di 12 anni di nome Nathaniel che proprio nelle prime pagine del romanzo evoca il millenario jinn Bartimeus affinché questi rubi l’amuleto di Samarcanda al perfido mago Simon Lovelace. Il protagonista magico è, per l’appunto, Bartimeus: il demone millenario che costruì le mura di Uruk, Karnak e Praga, colui che “parlò con Re Salomone, cavalcò le praterie con i padri dei bisonti, che sorvegliò l’antico Zimbawe fino a quando le pietre caddero e gli sciacalli banchettarono con le sue genti”. Quando Nathaniel lo strappa al mondo magico e lo riporta a Londra Bartimeus vorrebbe ribellarsi… Il potere dei maghi, infatti, è solo apparente: alle creature magiche basta conoscere il nome di nascita del loro padrone (il mago che li ha evocati) per poter sciogliere il vincolo che le lega al mondo umano e gli obblighi di servitù connessi all’evocazione. Bartimeus, grazie alla sua ironia, al suo egocentrismo e al suo caratteraccio, è un personaggio indimenticabile: arguto, saccente, irascibile… I suoi commenti sarcastici, all’inizio del romanzo “confinati” in piccole note a piè pagina che deridono gli umani e le loro debolezze, via via nel corso della narrazione prendono sempre più spazio catturando l’attenzione del lettore con una prosa satirica a dir poco spumeggiante.
Il libro, ricercato e ricco di suspense, tiene incollati fino all’ultima pagina… Ma la Trilogia di Bartimeus (ci pare ovvio visto che parliamo di una trilogia ;-P) non termina con questa avventura. Nathaniel brama vendetta (e se volte sapere perché dovete leggere il romanzo), ma già in questo primo volume si intravedono alcuni degli sviluppi che avrà la storia. Si comincia a leggere di una non meglio definita “Resistenza” che comincia a battersi per l’indipendenza della razza umana dal potere dei maghi che siedono in Parlamento, corrotti, meschini e privi di scrupoli.
Ma per sapere davvero come va a finire dovrete immergervi anche nella lettura dei due successivi capitoli: “L’occhio del Golem” e “La porta di Tolomeo“. Nel frattempo, ho appena scoperto che nel 2010 è stato pubblicato anche il prequel della saga, ambientata 3 millenni prima delle avventure con Nathaniel, dal titolo “L’anello di Salomone“. Su questo ancora non so dirvi, ma spero di poterlo fare a breve (lo voglio di carta e non in e-book, perché sui miei futuri scaffali la saga dovrà essere completa)… Sugli altri volumi della trilogia, invece, penso che mi impegnerò a stretto giro di boa per farvi sapere di più di questa incredibile e divertentissima saga. Per approfondire il tema della “Resistenza”, per esempio… Ma anche per capire l’importanza di Tolomeo e Salomone… Al prossimo post 🙂
C
(L’amuleto di Samarcanda di Jonathan Stroud, Salani, pagg. 449, euro 16,50)