Credo di avere un problema molto grosso e chiedo l’aiuto di chi ci segue.
Ho urgente bisogno di bei suggerimenti di libri da leggere, perché ultimamente non riesco a trovare niente che, alla fine della lettura, mi faccia esclamare “ma che figata” oppure “è già finito?” o ancora “ho la sindrome da abbandono”. Perché niente, o quasi, di quello che leggo mi entusiasma.
In un primo momento pensavo di avere chissà quale problema personale che faceva si che io non apprezzassi quello che mi capitava tra le mani, poi ne ho parlato con uno “specialista” di libri e questa persona mi ha detto che la sua caccia a libri belli è diventata sempre più difficile.
La mia pila di libri dunque stenta a scalare, perché per finirne uno ci metto molto più del previsto e nel frattempo di libri me ne vengono regalati, suggeriti, inviati via mail etc etc etc…insomma se fossi una persona scurrile e boccaccesca scrivere “sono fottuta”, ma io non sono una persona scurrile e boccaccesca e scrivo “avrò un bel lavoro da fare”…e forse mi iscriverò ad un gruppo d’ascolto 🙂
Veniamo all’ultimo libro La vampira snob, di Noémi Szécsi, in Italia con Baldini e Castoldi, che è stato l’ultima delusione.
La prima volta ho visto questo libro sugli scaffali di una libreria di Siracusa, ma l’ho comprato a Catania, dopo diverse settimane. La copertina mi aveva attirato, ma siccome qualche mese fa avevo promesso che non mi sarei più fidata delle copertine, sono andata a cercare la trama, ma l’errore è stato quello di non cercare anche delle recensioni, perché se lo avessi fatto, avrei probabilmente evitato di comprare il libro.
Io della copertina non mi sono fidata, ma vi dico che proprio la copertina, potrebbe trarre in inganno un acquirente superficiale, perché vista la produzione immensa di libri per ragazzi che hanno a che fare con i vampiri e le illustrazioni “cartoonesche” che capeggiano in quella che dovrebbe essere la presentazione dell’intero libro, si potrebbe pensare che il testo sia adatto anche ai più giovani. La risposta è “non lo è per niente”, per tutta una serie di tematiche che vengono, più o meno, sviscerate lungo le pagine del libro.
L’idea non è malvagia, questo va detto. La storia si svolge a Budapest, proprio nella patria dei vampiri “veri”. A raccontare le sue avventure è Jerne Voltampère, una giovane donna, umana, destinata a diventare vampiro, così come avviene nella sua famiglia da generazioni e generazioni. L’autrice prova a parlare in chiave ironica di quello che ormai è sicuramente un genere abusato, ma il romanzo, sebbene la giovane Jerne, sia abbastanza ironica e autoironica, non riesce a prendere il volo, come forse avrebbe voluto l’autrice.
L’umana, presto vampira, vive con una nonna che vampira lo è già e che tenta di istruire la nipote a diventare una succhiasangue a cinque stelle non appena verrà il momento. Jerne però sembra essere interessata ad altro, vorrebbe fare la scrittrice ma la nonna, per evitare che attiri l’attenzione su di sé, le concede, da viva di lavorare come editor in una casa editrice, e da vampira come lavapiatti in un ristorante per vegani. Il sogno di Jerne è però quello di diventare scrittrice di libri per l’infanzia e tra i suoi racconti ci sono un sacco di aneddoti che riguardano Andersen.
Come dicevo l’idea è potenzialmente bella, ma anche il fatto che nella seconda parte del romanzo il sogno di Jerne, per la letteratura per l’infanzia venga lasciato alle ortiche, fa perdere uno spunto che avrebbe potuto essere a mio avviso molto carino, invece l’autrice si concentra sulla confusione di Jerne che riguarda anche la sua sfera sessuale, e quello che poteva concretizzarsi, nella trama, rimane così totalmente sfumato, forse rendendo il romanzo un po’ meno gotico di quello che avrebbe potuto essere.
Odio dovere raccontare di un libro che non mi è piaciuto e odio ancora di più doverne scrivere. Se qualcuno ha letto questo libro mi dica la sua, così magari coglierò aspetti che non sono riuscita a cogliere.
(La vampira snob/Noémi Szécsi/ Baldini e Castoldi/ 15,90 €/ pp.300)
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