Questo romanzo mi è stato regalato da Edy, l’amico che negli anni ho soprannominato “spacciatore di favole e fumetti“. Una figura che non ha proprio nulla di inquietante, anzi vi dirò di più: se non avete un amico che nella vostra vita sappia ricoprire questo ruolo siete sfortunati e dovete subito correre ai ripari (ma non so se Edy presti servizio anche con gli sconosciuti… E’ il mio spacciatore personale). Già, perché per lui non si è trattato solo di mettermi a parte di quanto amava (o aveva amato) leggere, degli autori che porta nel cuore ogni giorno; lui ha fatto di più, è andato in cerca di libri che riteneva potessero essere perfetti per me e me ne ha fatto dono (si può desiderare di avere un amico migliore?).
E’ accaduto così anche con il libro di oggi: “La tredicesima storia” di Diane Setterfield. La protagonista è una trentenne di Cambridge che di mestiere fa la libraia antiquaria, con una speciale passione per le biografie letterarie e le autobiografie (… e sarà perché all’epoca facevo ancora la libraia, sarà perché avevo la stessa età della protagonista, ma già dalle prime pagine ero completamente immersa nel racconto: Margaret sarei potuta essere io!). Margaret Lea, questo il nome della protagonista, è figlia d’arte, lavora con il padre fra pagine immortali e volumi sepolti nell’oblio… E ogni tanto si cimenta lei stessa nella scrittura. La sua vita è quieta finché non riceve una lettera misteriosa e perentoria che la sbalza fuori dalla sua quotidianità. La lettera è firmata da Vida Winter, la più grande scrittrice d’Inghilterra carismatica e sfuggente ormai vicina alla morte che ha deciso di investire Margaret del ruolo di biografa ufficiale. La figura della Winter è avvolta nel mistero, ma la scrittrice ha deciso di svelare tutti i segreti del suo passato, di raccontare la verità sulla sua vita. Nella bacheca riservata ai pezzi più rari della collezione privata del padre, Margaret trova anche la prima edizione di “Cambiamento e disperazione: tredici racconti” di Vida Winter… Ma i racconti contenuti all’interno del libro sono solo dodici. Ma la prosa di Vida la cattura così tanto che nonostante diverse perplessità, Margaret decide di accettare l’incarico.
Così, Margaret si trasferisce a casa di Vida Winter, nello Yorkshire, dove ogni mattina alle 9 (nella calda, ricca e accogliente biblioteca) ascolta i racconti della scrittrice. E il mistero, man mano che Vida prosegue il suo racconto si infittisce sempre più. Margaret vorrebbe bruciare le tappe e chiederle di quel tredicesimo racconto da lei mai pubblicato, ma Vida le chiede di pazientare. Intanto fra le due donne nasce un sentimento di profonda amicizia sebbene Margaret sia tormentata dal dubbio: perché Vida ha scelto proprio lei come biografa?
La trama del romanzo è molto intricata. Ha numerosi piani di lettura e ci sono diversi filoni da seguire. Le atmosfere sono quelle del romanzo vittoriano: c’è un’antica residenza immersa nella brughiera inglese, temporali, un mistero (anzi – a dire la verità – più d’uno), un fantasma, due gemelle dagli occhi smeraldo, scambi di persona, pavimenti che scricchiolano nella notte, luoghi proibiti, ingegnosi colpi di scena, complesse relazioni familiari… Il tutto con una prosa avvincente come un thriller, ma condita di qualche nota malinconica… Proprio come vuole la tradizione del romanzo gotico inglese (con diverse “proposte di lettura” consigliate fra le righe).
Lentamente, pagina dopo pagina, Margaret capirà che sta ascoltando la “tredicesima storia”. Ma c’è qualcosa di più che unisce le storie di Vida e Margaret: è un altro segreto… Questa volta di Margaret, che porta sul fianco una cicatrice sulla cui origine solo una volta il padre le ha sussurrato la verità. Vi dico solo che Edy (che non ha mai sbagliato un regalo, almeno con me), in questa occasione, ha superato se stesso.
(“La tredicesima storia” di Diane Setterfield, Mondadori, euro 14)
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