No, non preoccupatevi. Non intendo farvi un resoconto della mia vita matrimoniale. La trama del matrimonio è un romanzo di Jeffrey Eugenides che avevo sullo scaffale da un po’ e che però – come mi accade spesso – non avevo mai letto, anzi avevo addirittura dimenticato di averlo comprato.
Peccato perché la storia di Madeleine Hanna, studentessa perfetta e piacente, con una vita amorosa insignificante, per non dire infelice, mi ha avvinta dalla prima all’ultima pagina.
Siamo agli inizi degli anni Ottanta, nel pieno degli strascichi della rivoluzione sessuale, e Madeleine che frequenta l’ultimo anno di università (il campus della Brown University di Rhode Island, il college dove ha studiato anche l’autore) si iscrive al corso di semiotica: tutti parlano di questa disciplina e di Derrida, Barthes ed Eco, ne sono sedotti e affascinati, e lei – che non sa neanche pronunciare il nome di Roland Barthes – vuole capire di che si tratta… Ma non sa ancora che da quel momento (e non solo per quanto riguarda lo studio) per le vita e letteratura non saranno più le stesse.
La svolta ha inizio quando si imbatte nei Frammenti di un discorso amoroso che la folgora al punto da spingerla tra le braccia di Léonard Bankhead giovane carismatico che sarebbe potuto diventare un eccellente e brillante biologo se non fosse stato ricoverato nel reparto psichiatrico dell’ospedale della città perché affetto da sindrome maniaco-depressiva. Quando Madeleine comincia a convincersi di essersi innamorata di Léonard, però, nella sua vita ricompare all’improvviso Mitchell Grammaticus, un vecchio l’ex fidanzato con cui ha avuto una relazione troppo platonica, che ha preferito dedicarsi allo studio delle religioni, ma che in realtà è ossessionato dall’idea che Madeleine sia la donna della sua vita. E la vita di Madeleine comincia d assomigliare quella dei romanzi che ha sempre amato firmati da Jane Austen, dalle sorelle Brontë, George Eliot ed Henry James.
Insomma, un triangolo amoroso che si muove anche sull’onda dello stordimento da alcol e/o marijuana e che però è il mezzo per riflettere (ancora una volta, visto che si tratta di un tema caro all’autore che ha firmato Le vergini suicide, Middlesex – Pulitzer nel 2003), sull’essenza della sessualità, su cosa significhi e comporti essere maschi oppure femmine… perché la società impone un ruolo in base al sesso.
Il romanzo inoltre – come avrete capito – è anche un libro al quadrato e ha un impianto metaletterario interessante visto che viene lasciato ampio spazio alla descrizione degli studi universitari dei protagonisti in particolare a quella di Madeleine che ha deciso di laurearsi in inglese per l’amore che nutriva verso i grandi classici e le grandi eroine femminili vittoriane… questioni che faranno a pugni con la fredda logica dello strutturalismo al punto da spingerla ad abbandonare il proprio sentimentalismo (e in qualche modo anche la propria femminilità).
Infine ci sono i luoghi, entrambe le coste statunitensi, Parigi, l’Italia, la Grecia, l’India…
Carla
(La trama del matrimonio di Jeffrey Eugenides, Mondadori, pag. 478, euro 20)