Nel martedì dei Matti per le Matte torna Jessica Emanuele che ci racconta di un libro avvisando “non è di quelli che vi terrà di buon umore”.
Il libro di cui voglio parlarvi oggi non è di quelli che vi terrà di buon umore, ma è un racconto che affronta condizioni problematiche e difficili che tante persone si trovano ad affrontare.
Spesso le scelte sbagliate riescono a cambiare il nostro destino, c’è chi riesce a reagire e chi si porta dietro per il resto della vita il peso degli errori commessi.
“La solitudine dei numeri primi” di Paolo Giordano è un libro che alla sua uscita, nel 2008, ha spopolato tra più e meno giovani per la sua forza dirompente, tanto che ne è stato fatto pure un film diretto da Saverio Costanzo.
Il romanzo racconta la storia di due bambini, Alice e Mattia, molto diversi tra loro, ma accomunati da due avvenimenti che cambieranno irrimediabilmente le loro vite.
Alice è una bambina di sette anni che non ama lo sport, ma è costretta dal padre a frequentare un corso di scii che la porterà a vivere l’incubo peggiore della sua vita. Mattia è un ragazzino brillante a scuola, ma per questo tenuto lontano dagli amici. Ha una sorella gemella, Michela, con un evidente ritardo mentale, che sarà per lui motivo di vergogna e disperazione al tempo stesso.
Il destino di queste due persone li porta ad incontrarsi da piccoli, a scoprire un legame tanto forte quanto instabile che sarà duramente messo alla prova. Sono entrambi due numeri solitari, perché costretti a vivere da soli senza nessuno che li sostenga, abituati ad allontanare tutti per la loro incapacità di aprirsi agli altri e di manifestare i sentimenti che provano. Si trovano su due corsie parallele che non si incontrano mai, nemmeno quando dopo anni, proveranno a ricongiungersi per tenere vivo il loro amore.
Questa storia è difficile perché parla di argomenti vivi e dolenti come l’anoressia, l’autolesionismo, le separazioni, l’ambizione ossessiva dei padri, le disabilità fisiche e mentali e la solitudine, tema principale del libro. Proprio questa viene studiata a fondo dall’autore, che cerca di delinearne i tratti più profondi con un linguaggio emozionante e chiaro al tempo stesso.
Il finale enigmatico vi lascerà perplessi, di certo con un po’ di amaro in bocca ma con molti spunti di riflessione sul senso di inadeguatezza che tutti prima o poi, proveremo nella nostra esistenza.
(La solitudine dei numeri primi/Paolo Giordano/Mondadori/pp 304/€18)
Jessica Emanuele