No, non sto leggendo libri nuovi di pubblicazione, sto leggendo soprattutto libri che avevo accumulato sul mio comodino, in soggiorno, per terra, in qualche file sul mio pc, inviati dalle case editrici chissà quando. Libri, libri che avevo lasciato da parte.
Come per La ragazza del Treno, Paula Hawkins (Piemme) che ho finito di leggere all’inizio dello scorso agosto, non con poca fatica devo ammettere. Partiamo da un presupposto, avevo già visto il film quindi non mi avrebbe intrattenuto nessun colpo di scena, aggiungiamo poi che i libri troppo lunghi forse non riescono a catturare del tutto la mia attenzione. Diciamo che ne avrei tagliato via un terzo e credo che il libro sarebbe rimasto quello che è.
Rachel aveva un marito, aveva un lavoro, aveva una bella casa, aveva la vista sul binario di una ferrovia. Viveva la vita perfetta alla quale mancava solo un figlio. La gravidanza non arriva e lei e il marito si lasciano. Rachel si trasforma in un’alcolizzata, perde il lavoro, il marito si risposa e diventa padre. La donna passa le sue giornate in preda ai fumi dell’alcool facendo la spola tra la cittadina in cui vive e Londra passando ogni giorno davanti quella che era la sua casa affiancata da quella di una coppia. Lei non conosce i due proprietarie della villetta di
Blenheim Road, ma vedendoli giorno dopo giorno crede di sapere tutto di loro. Ha anche un nome per entrambi, Jess e Jason. Il tunnel verso la perdizione va avanti fino a quando, nel suo viaggio verso Londra vede Jess baciare uno sconosciuto. Nelle 24 ore successive Jess, che in realtà si chiama Megan ed è sposata con Scott, scompare e fa perdere le tracce di sè.
Il libro descrive i punti di vista di tre donne. Rachel che cerca di venire fuori, a modo suo, dal vortice in cui lei stessa si è fatta risucchiare. Anna, la seconda moglie di Tom, l’ex di Rachel, che vive con la continua paura che quella donna ubriaca faccia nuovamente quello che ha fatto una volta, rapire la sua piccola per portarla fino ai binari del treno. Megan, questa giovane apparentemente semplice da interpretare che ha vissuto un’adolescenza difficile e che adesso si ritrova rinchiusa in una prigione che suo marito Scott non sa nemmeno di costruire giorno dopo giorno.
Più di una volta, leggendo questo libro mi sono detta “ricordati la regola di Pennac secondo la quale ogni lettore ha diritto a mettere da parte un libro che non piace”, eppure sono arrivata fino alla fine, pur conoscendo perfettamente la storia. Esempio in cui il film, complice anche il cast di attori a cominciare da Emily Blunt, mi ha colpito molto di più del libro. Capita.
(La ragazza del treno/ Paula Hawkins/ Piemme/ pp 375/ € 19,50)
Mari