L’appuntamento del martedì, con i Matti per le Matte, diventa sempre più interessante. Quelli di cui ci raccontate sono libri che ci piacciono moltissimo. Quello di oggi è stato proposto da Diletta Ambra, che ci segue addirittura dall’Olanda, da dove ci scrive. Benvenuta a te 😉
Sono passati diversi anni da quando un caro amico mi consigliò la lettura de “La cattedrale del mare” di Ildefonso Falcones. Un autore a quei tempi per me (e per molti) pressoché sconosciuto. Dopo le iniziali perplessità verso un romanzo che, già dalla trama, si rivelava corposo, decisi di correre il rischio. Oggi posso dire, senza alcun dubbio, che quello di Falcones è uno dei più bei libri che mi sia mai capitato di leggere.
Di cosa parla? In un umile quartiere, nel cuore della Barcellona del XIV secolo, il piccolo Arnau (figlio di un servo fuggiasco, che nella capitale catalana ha trovato rifugio) viene catturato dal fascino delle imponenti mura di una gigantesca chiesa in costruzione. Un incontro fondamentale, perché Santa Maria del Mar (questo il nome della cattedrale), diventerà il perno dell’intera esistenza di Arnau. La sua vita percorrerà infatti, passo dopo passo, la costruzione della “cattedrale del popolo”. È proprio all’ombra di quelle torri che Arnau dovrà lottare contro la fame, contro le guerre, la peste, le angherie, i tradimenti, ma soprattutto in nome di un amore condannato dai pregiudizi del tempo…
“La cattedrale del mare” fa parte di quella categoria letteraria a metà tra finzione narrativa e ricostruzione storica: il romanzo storico.
A dispetto dell’eccessiva lentezza di cui spesso sono accusati i romanzi storici, la lettura del libro di Falcones è piacevole, oltre che molto scorrevole.
Lo scrittore spagnolo rivela la sua sapiente abilità nel saper incastrare alla perfezione invenzione e realtà. Così facendo proietta il lettore nella Barcellona medievale. La sensazione che si ha è quella di vivere sulla propria pelle gli avvenimenti accaduti a quel tempo nella capitale catalana.
La Barcellona della “Cattedrale del mare” è una città fervente e multietnica in cui gli oppressi possono trovare la tanto agognata libertà. È con questa speranza che il servo della gleba, Bernat Estanyol, fugge dai soprusi dei nobili che gli hanno strappato tutto quello che aveva (la moglie e le terre) cercando per sé e per il figlio neonato Arnau una speranza di vita.
Una speranza incarnata dalla cattedrale di Santa Maria del Mar, che cattura gli occhi di un Arnau ancora neonato. Una luce insperata ed inattesa che si contrappone con forza al buio Medioevo, il brutale teatro dell’intero romanzo. Un teatro in cui il razzismo, le ingiustizie, la persecuzione, calcano incontrastate la scena.
È in questo contesto che vive Arnau. Il lettore lo vede crescere lungo il romanzo così come vede procedere i lavori di costruzione della grande cattedrale: il parallelismo è chiaro. La chiesa è il simbolo del riscatto e della forza.
Cinquantacinque anni di sudore e fatica, tanto è costata la costruzione della cattedrale del mare che, solenne e maestosa quale è, diventa il gioiello del gotico catalano. Gli stessi anni che sono serviti ad Arnau per diventare uno dei punti di riferimento di Barcellona.
Arnau rappresenta la libertà, o meglio, la scalata del popolo verso la libertà. La povera gente si riscatta costruendo con le proprie mani la cattedrale di Santa Maria del Mar a Barcellona. Una Barcellona che restituisce speranza alla povera gente… restituisce la vita.
Arnau partecipa fin da piccolo alla costruzione della grande chiesa. Ma le pietre più pesanti che le sue spalle hanno sopportato, sono quelle della vita, le incredibili insidie che quel periodo e quella città gli hanno messo di fronte. Il flagello della peste, la fame, le azioni ignobili dell’Inquisizione e quelle della nobiltà che pesano, pesano insopportabilmente come macigni.
La vera forza del romanzo credo risieda proprio nel continuo rimando a quest’importante messaggio morale. Leggere “La cattedrale del mare” non vuol dire solo farsi avvolgere dal vortice di emozioni che solo la lettura è in grado di dare, ma anche, e soprattutto, imparare un’importante lezione di vita.
(La cattedrale del mare/ Ildefonso Falcones/ Longanesi/ pp. 642/ € 19,60)
Diletta Ambra