Ci sono libri in cui ti imbatti per caso. Per me è stato così con La banda delle casse da morto di Nick Laird, una scoperta fatta al Cub – Castello Ursino Bookshop nella riorganizzazione generale che ha subito il nostro spazio all’interno del maniero federiciano.
Ad incuriosirmi, sulla quarta di copertina, una recensione del The Guardian che per merito consegnava il romanzo di Laird allo stesso scaffale dei romanzi di Nick Hornby, autore che – come ormai sapete – adoro. Come resistere? E infatti non ho resistito.
Il romanzo racconta la storia di Danny Williams, avvocato ventisettenne che lavora per un prestigioso studio di Londra. Le sue origini sono irlandesi (dell’Irlanda del Nord, per essere più precisi), ma Danny spera di essersi lasciato alle spalle il proprio passato: una vita proletaria, turbolenta e provinciale… Questo almeno finché alla sua porta non bussa il suo vecchio amico Geordie che si è ficcato in un brutto-bruttissimo guaio (un guaio contenuto in una busta piena di soldi sporchi, rubati alla gente sbagliata). Certo non era mai stato uno stinco di santo, ma questa volta ha davvero esagerato e il suo arrivo a casa di Danny trascina anche il nostro protagonista in un turbine di avventure rocambolesche che mettono a rischio la sua stessa vita. In cinque giorni, Danny dovrà fare i conti con un gruppo terroristico, un’azienda nordirlandese che rischia di essere smantellata, una tirocinante molto molto sexy, un killer non esattamente infallibile e una galleria di altri bizzarri personaggi. E Danny dovrà confrontarsi anche con la propria coscienza, che probabilmente è la parte più difficile.
Un romanzo dal ritmo incalzante che a tratti viene allentato dai flashback con cui Danny ricorda la propria infanzia… In particolare delle riunioni nel retro di una sala funeraria, una sorta di deposito per le casse da morto (a cui si deve il titolo dell’edizione italiana, molto diverso da quello originale Utterly Monkey citato però dall’immagine di copertina).
Paradossale e credibile insieme. Sarcastico, caustico, corrosivo. Un romanzo che è anche una riflessione sull’amicizia, sulla fedeltà ai propri ideali e a se stessi. Un libro da leggere tutto d’un fiato. E se non vi basta il consiglio di una Matta, sappiate che il romanzo ha mietuto gli elogi dei più importanti giornali internazionali, che è stato finalista al Commonwealth Price come migliore opera prima e che la trasmissione Fahrenheit lo ha eletto miglior libro (nel 2007) per la sezione narrativa straniera
Carla
(La banda delle casse da morto di Nick Laird, Minimum Fax, pag. 314, euro 9)