E poi uno si fissa, no? A me è successo quando ero piccola e, mentre i miei genitori erano fuori per chissà quale motivo, da sotto le coperte del loro letto sbirciavo la televisione su quel canale dove trasmettevano IT, la versione cinematografica del romanzo horror scritto da Stephen King. Per settimane, mesi, anni, ho immaginato che dal lavandino del bagno dovesse uscire una bolla di sangue pronta ad esplodermi in faccia, e quando vedevo il pagliaccio di Mc Donalds seduto in maniera un po’ troppo pacifica vedevo il male (questo però ha avuto i suoi lati positivi).
Solo da grande, e quando mi sono appassionata a Stephen King, così tanto da leggere anche due o tre romanzi suoi al mese, mi sono cimentata anche su IT.
Voi lo avete letto? E’ un bel mattone, dobbiamo dirlo, ma all’epoca non mi ha dato per niente filo da torcere. Ero certa di volere arrivare alla fine, e solo dopo averlo finito ho ripreso il film e l’ho riguardato. Le suggestioni che mi avevano condizionato da piccola, mi hanno accompagnato per diversi anni, ok!
IT racconta la storia di sette amici in due fasi della loro vita. Da piccoli passavano insieme le loro giornata a Derry, una cittadina del Maine che ad un tratto viene sconvolta da fatti terribili. Dietro queste sparizioni, questi omicidi, c’è IT, qualcosa che vive e si nutre della cattiveria di questo posto e che si manifesta nella forma del clown Pennywise. Ben, Eddie, Bill, Richie, Stan, Beverly e Mike, sono solo dei bambini eppure, formando il gruppo dei “Perdenti”, scoprono presto che IT a Derry è sempre esistito e che, con un incantesimo, può essere distrutto. Nel frattempo IT si nutre delle paure dei ragazzi e le rivolta contro di loro. Dopo avere apparentemente messo a dormire la bestia che vive nelle fogne, tutto torna alla normalità. Fino a trent’anni dopo, quando IT si risveglia e brama vendetta. E’ allora che i bambini di ieri si incontrano e devono di nuovo combattete un mostro assetato di sangue che, ancora una volta, utilizza le loro paure per ucciderli, paure che crescendo sono diventate più radicate, più difficili da combattere.
E’ un libro pazzesco. Qualche tempo dopo averlo letto, mi sono appassionate ad un altro genere di letture. Mi sono messa a leggere libri che raccontassero storie vere e mi sono imbattuta in quella di John Wayne Gacy, un assassino seriale americano ribattezzato Killer Clown. Gacy, che nella sua vita uccise 33 ragazzi, seppellendoli nel suo giardino o nella sua cantina, intratteneva i bambini alle feste vestendosi da pagliaccio e facendosi chiamare Pogo il Clown. Una storia assurda che, come il libro, ancora oggi mi fa venire i brividi.
(It/Stephen King/ Sperling & Kupfer/ pp 839/ € 12,90)
Mari