Non so quando ho comprato questo libro e perché. So solo che un giorno dovevo fare una valigia, per un posto meraviglioso, e volevo portarmi un libro. Perché ancora alla storia degli ebook non ho ceduto. Ho dato uno sguardo alla pila di libri comprati e forse nemmeno mai aperti e ne ho afferrato uno, a casaccio.
E’ toccato a Il taglio di Dio (Rizzoli), che ho sicuramente comprato perché negli anni di storie con Lincoln Rhyme, l’investigatore tetraplegico nato dalla fantasia di Jeffery Deaver, ne ho lette a bizzeffe, perché mi sono sempre piaciuti i thriller e perché la suspense che ho trovato nei libri di Deaver era quella che cercavo.
Ho aperto questo libro su una spiaggia di sabbia bianca delle Seychelles lo scorso marzo, e l’ho finito qualche giorno fa, nel corso della mia vacanza d’agosto sulle spiagge meno bianche, ma non meno belle, del sud della Sicilia. Ci ho messo mesi per arrivare alla fine, perché nel frattempo ho fatto altro, a cominciare dal vedere troppe serie su Netflix.
Il taglio di Dio si svolge a Manhattan, e ha a che fare con i diamanti. C’è un assassino, che sceglie le coppie di fidanzati, e sostanzialmente le trucida. Rhyme, insieme a tutta la sua crew, ci mette poco a capire che dietro quelle uccisioni c’è un progetto molto più grande e che i diamanti sono solo un pretesto per qualcosa di assolutamente inaspettato. L’investigatore ingaggia quindi una lotta con il killer, per incastrarlo nonostante tutto. Non credo si possa dire molto di più, perché ormai la questione dello spoiler è dietro l’angolo.
Ho fatto fatica negli ultimi anni ad arrivare fino in fondo ad un libro e, anche in questo caso non è andata diversamente, ma diciamo che ci ho messo buona volontà. Il problema, almeno per me, è che quando tutto sembrava essere finito, ecco che arrivava una nuova svolta e la conclusione era destinata a cambiare, questi continui colpi di scena forse per me sono stati un po’ too mutch. A me serve sicuramente dell’allenamento alla lettura, ma non ritengo sia così necessario che la trama cambi un milione di volte per sorprendermi fino alla fine. Sono diventata troppo grande? Probabilmente sì.
Si tratta del quattordicesimo romanzo della serie di Deaver che vede protagonista Rhyme. Diciamo
celo, io devo essermi persa qualcosa per strada, perché che Lincoln e Amelia si fossero sposati non lo sapevo. Questo libro è del 2018, e deve essere anche l’anno in cui l’ho comprato, non so dove siamo arrivati adesso, con le vite personali dei protagonisti, ma non sento l’esigenza di indagare oltre, almeno per il momento.
Però una cosa posso dirla. Ho già finito un altro libro.
NB: il titolo in inglese è The cutting edge, forse invece che ne Il taglio di Dio avrei pensato ad una traduzione un po’ più letterale.
(Il taglio di Dio/Jeffery Deaver/Rizzoli/pp 525/ € 14,00 versione tascabile)
Mari