Quando ho letto La biblioteca dei morti mi sono innamorata di Glenn Cooper, autore che non conoscevo e del quale ho comprato, via via che venivano pubblicati (piuttosto rapidamente in realtà), tutti i titoli di suo pugno… Anche perché La biblioteca dei morti era solo il primo volume di una trilogia (completata da Il libro delle anime e I custodi della biblioteca) che chi è appassionato di “libri al quadrato” non poteva certo farsi scappare.
Così quando è arrivato in libreria il suo Il segno della croce non ho saputo resistere e l’ho immediatamente comprato.
E devo dire che sono felice di averlo acquistato subito perché con questo romanzo Glenn Cooper è tornato al suo classico stile: storie che fanno salti nel tempo (avanti e indietro nei secoli), enigmi esoterici, misteri fra scienza, religione e storia… Tutti ingredienti di un thriller pieno di azione di cui è protagonista un giovane parroco, Giovanni Berardino, cui compaiono delle ferite sui polsi poco dopo aver preso i voti definitivi. La chiesa, ovviamente, indaga per fare luce sul caso (anche perché le stigmate sono un argomento da non trattare certo con leggerezza). A indagare sulla questione viene chiamato (per volere del Papa in persona che lo stima per i suoi trattati accademici dedicati agli eventi religiosi) un giovane professore universitario, Cal Donovan (docente di Storia della religione e Archeologia alla Harvard Divinità School). Un’indagine ufficiosa, per escludere che il giovane sacerdote italiano sia un ciarlatano. E il mistero comincia già dal primo incontro tra Cal e Padre Gio (un chiaro richiamo a Padre Pio che viene anche citato esplicitamente insieme ad altre figure che sono state portatrici dei segni della Passione di Gesù). Quest’ultimo sembra conoscere nel dettaglio il passato del professore… Mentre Cal, quando si sono stretti la mano ha avuto una visione incomprensibile.
Ambientato tra l’Italia (un piccolo paese in Abruzzo sul Monte Sulla), Boston, Gerusalemme, la Croazia e l’Antartide che conserva – come in un museo – reperti che il mondo crede perduti per sempre il libro conclude una ricerca iniziata quasi 2000 anni fa… Per la precisione nel 327 d.C. quando Flavia Giulia Elena, convinta cristiana, madre dell’imperatore Costantino, recupera la croce di Gesù e i chiodi che lo hanno trafitto: una scoperta che darà vita a una lunga catena di eventi che conducono fino ai giorni nostri.
Fra il concetto di entanglement quantistico (un principio complesso – definito da Einstein come “inquietante azione a distanza” – ma chiaramente illustrato dallo scrittore) e un’organizzazione segreta di nostalgici nazisti che cercano di rientrare in possesso della Lancia di Longino (che trafisse il costato di Gesù) un’arma dalla potenza straordinaria, capace di rendere invincibile chi la possiede… la la parola fine (come recita la quarta di copertina) non potrà che essere scritta col sangue.
Carla
(Il segno della croce di Glenn Cooper, Nord Edizioni, pag. 416, euro 19.90)