Mariangela lo ha evocato alla fine del suo ultimo post. Io dopo un’influenza di quelle brutte e cattive, perché di quelle che ti impediscono anche di posare gli occhi su un libro, ho deciso di scrivere proprio de “Il libro delle anime” di Glenn Cooper. Un po’ perché da diverse settimane mi frullava in testa il desiderio di scrivere qualcosa su questa saga, un po’ storica, un po’ thriller, un po’ noir, un po’ gialla… Un po’ perché se non mi affretto Mariangela mi ruba anche questo romanzo. E, invece, zac! Questo me lo pappo io! Anche se mi sento un po’ in difficoltà, perché fra il dire e il non dire di questa recensione rischio di farmi sfuggire qualcosa che giustamente Mariangela ha lasciato in sospeso nel raccontarvi il precedente episodio… E non vorrei rovinarvi qualche sorpresa.
Protagonista de “Il libro delle anime” è il detective del F.B.I. – a noi ormai noto – Will Piper, ex profiler e titolare dell’inchiesta sul serial killer Doomsday. Will si è sposato, vive a New York, ha un figlio ed è in pensione. Almeno così crede, finché non viene coinvolto nella ricerca di un volume appartenente alla Biblioteca dei Morti. Will è il detective perfetto: conosce bene sia la biblioteca, sia il suo contenuto, sia la segretissima base militare Area 51. Will sa bene i segreti che custodisce questo libro antico, il numero 1527 scritto nell’abbazia di Vectis nel 1297, riapparso nel 1334 e che nel XVI secolo è stato in mano al teologo Giovanni Calvino, allo scrittore William Shakespeare e al profeta Nostradamus.
Anche in questo caso, il racconto tira fili fra passato, presente e futuro. Le ombre dell’inchiesta sulla Biblioteca dei morti sfiorano anche la nuova vita di Will che un giorno, davanti alla porta di casa, trova un biglietto con un numero di telefono e la strana firma “Club 2027“… (se avete letto il primo libro, non vi sarà difficile capire di che si tratta). Per ora, comunque, può essere sufficiente sapere che dietro quel biglietto si cela Henry Spence, ex dipendente CIA che ha dedicato la propria esistenza alla risoluzione del mistero della biblioteca. Spence è malato, gli restano poche settimane di vita e chiede a Will di aiutarlo a completare il lavoro di una vita. Nel corso dei suoi studi ha scoperto che un prezioso e misterioso volume sta per andare all’asta nel salone della casa Pierce&Whyte a Londra. Il prezzo base è fissato in 2000 sterline, ma da subito è chiaro che c’è anche chi è disposto a sborsare qualunque cifra pur di accaparrarselo.
E’ così che Will raggiunge l’Inghilterra per sciogliere il mistero al centro del Club 2027. Aiutato dalla nipote di Lord Cantwell, Isabelle, con la quale inizia una vera e propria caccia al tesoro, che spiegherà che influenza abbia avuto nel corso dei secoli. Mentre l’ex agente Piper è deciso ad avere risposte c’è anche chi è determinato anche a uccidere pur di impedire al mondo di conoscere la verità. Del resto, quel volume all’asta è il Libro delle Anime e il suo segreto antico riverbera sul destino di ciascuno di noi.
Magnetico come il primo volume, soprattutto se – come Mariangela e me – a conclusione del primo volume sentivate nella vostra testa frullare ancora tante domande senza risposta.
(“Il libro delle anime” di Glenn Cooper, Nord)
C