Nel martedì dei Matti per le Matte, finalmente, arriva un uomo che abbandona la linea di romanzi un po’ troppo mielosi che avevamo scelto e ci parla del primo capitolo di una saga di romanzi fantascientifici.
Tempo fa mi sono ritrovato, come succede spesso, in un matto e disperato zapping notturno alla ricerca di qualcosa di interessante, di appagante, che potesse piacermi, ma che non fosse lontano dai soliti reality di cucina, dalle innumerevoli serie tv (impossibili da capire perché non le segue assiduamente), e ancora persone con visi enormi, con il corpo di legno, ragazzi obesi con personal trainer a motivarli, le datate repliche dei Simpson. Così la mia scelta fu di “buttarmi”su un bel film. Il problema è che tutti o quasi erano già in onda da qualche tempo e io odio guardare i film già iniziati.
La salvezza è stata la sezione on-demand. Ho trovato “Maze Runner – Il Labirinto”, ho cliccato sulle info che mi hanno subito fatto premere il tasto play dopo avere letto:”ambientata in uno scenario post apocalittico in un futuro dispotico…”. Il film inizia già con suspense, confusione e poi la rivelazione del nuovo scenario, la Radura. Questo ti fa posare il telecomando, perché ti convince che già ne vale la pena continuare.
Dal film al libro il passo è stato breve, perché si trattava appunto del primo capitolo della saga scritta da James Dashner formata da sei romanzi. La curiosità per i successivi capitoli della storia era grande, ma prima di dedicarmi alla versione cinematografica ho deciso di leggere quello che era stato pubblicato. Come era successo per Harry Potter, ho capito che è necessario leggere prima il libro, per scoprire fatti sconosciuti a chi vede solo il film, omessi, scenari nuovi, persone e luoghi mai citati nei film, a volte anche azioni e scene descritte ed andate in maniera completamente diversa.
Il film diventa spesso un’arma a doppio taglio, l’entusiasmo di vedere descritto ciò che avevi solo immaginato e la delusione di non trovare molte cose che invece hai vissuto leggendo il libro. In questo caso la lettura è avvenuta dopo aver guardato il film e devo dire che ovviamente pure qui esistono fatti omessi, ovviamente le sceneggiature non possono contenere tutto un romanzo, ma non sono fatti rilevanti, che lasciano il malessere.
Thomas, il protagonista, viene catapultato in questo mondo, non ricorda niente di se prima di esser comparso da quell’ascensore che lo ha portato nella Scatola, dove vengono consegnati dei rifornimenti o persone. Viene accolto da un gruppo di ragazzi, tutti maschi e suoi coetanei. Nota subito che lo scenario è troppo innaturale, una pianura chiusa e accerchiata da gigantesche mura e grandi porte che la notte venivano chiuse, che era stato intimato di non oltrepassarle. Scopre che i ragazzi sono divisi per mansioni, i guerrieri, i contadini e i velocisti. I velocisti avevano il compito di varcare le mura alla loro apertura all’alba e setacciare il labirinto alla ricerca dell’uscita, per poi far rientro prima della loro chiusura. Se qualcuno non riusciva a tornare in tempo restava in balìa del labirinto di notte, dove i Dolenti, dei mostri mortali, con le loro punture li mutavano fino a farli morire se non curati.
Succederà di tutto, Thomas varcherà le porte, scoprirà verità nuove, combatterà i Dolenti, fin quando una ragazza comparirà dall’ascensore nella scatola e lo riconoscerà.
Non voglio spoilerare altro, non amo chi lo fa, ho solo voluto lasciarvi delle suggestioni e magari chissà, per queste sceglierete di leggere il libro o invece di vedere solo il film. Io ho già voglia di guardare il sequel, si di guardare e non leggere. Gli amanti del genere non resteranno insoddisfatti, anche se lo colloco su un gradino più basso dell’altra serie di romanzi del genere, Hunger Games e alla pari dei vari Divergent, Insurgent e Allegiant.
Il successo di questi romanzi di ragazzi intrappolati in un futuro post apocalittico e dispotico sarà dovuto al fatto che miscelano le giuste dosi di adrenalina, amore, avventura e mistero che mancano nella vita di quasi tutti i giovani di oggi? Saranno per caso una denuncia al mondo che si avvia verso un maggior controllo della popolazione, schiava del sistema? Vorranno farci notare come ormai noi giovani siamo solo uno strumento da laboratorio per media e autorità?
( Il Labirinto – Maze Runner/ James Dashner/ Fanucci/ pp 408/ € 14,90)
Manuel Cutaia