Questo libro l’ho letto nei seguenti posti:
– in bagno (non amo leggere in questo luogo ma è capitato, sì)
– seduta davanti al mare di Aci Castello con un bel cappuccino per amico
– in macchina (aspettavo una persona che mi ha fatto attendere e per fortuna ero attrezzata)
– in ufficio (una pausa pranzo in solitaria è meno solitaria se hai un libro in mano)
– sul divano di casa
– a letto
Detta così sembra che io ci sia stata due mesi a finirlo, invece tutto questo è avvenuto in tre o quattro giorni, niente di più.
Il figlio del cimitero (titolo originale The Graveyard Book) è un romanzo di Neil Gaiman che in Italia è edito da Mondadori.
Neil Gaiman un giorno, molti anni prima che il libro fosse pronto per essere letto, ha visto il figlio giocare con un triciclo nel cimitero che sorgeva davanti la sua casa di East Grinstead, nel West Sussex. Mentre pensava a questa immagine pensava anche a Libro della giungla e il passo, per raccontare una storia, è stato breve. Gaiman ci ha messo anni prima di chiudere la sua storia e quando cominciò non partì neanche da quello che è l’inizio del libro.
Il protagonista è Nobody Owens un bambino in carne ed ossa, vivo, e ancora in fasce che si ritrova ancora orfano dopo il feroce assassino di tutti i membri della sua famiglia per mano del misterioso Jack. La casa di Nobody sorge di fronte a quello che sembra un cimitero monumentale, su una collina che sovrasta la cittadina, e il bambino riesce a salvarsi trovando riparo proprio tra quei giardini. Bod, a quel punto, viene adottato da una coppia di fantasmi, gli Owens, che lo crescono tra le lapidi insieme a tutta una serie di creature che vivono in quel cimitero. A vegliare su di lui ci sono anche Silas, uno strano essere la cui immagine non si riflette da nessuna parte, miss Lupesco, un licantropo, e una strega, Liza, seppellita in un terreno sconsacrato. Tutti proteggono Bod da quel Jack che continua a cercarlo per ucciderlo e, intanto, gli insegnano a gestire dei poteri che appartengono più al mondo dei morti e del soprannaturale che a quello dei vivi.
Il libro è molto bello e a corredo di ogni capitolo ci sono le illustrazioni di Dave McKean, gotiche e grottesche quanto basta.
E’ assolutamente per ragazzi. Anche se l’argomento sembra abbastanza oscuro, nel cimitero si respira un’aria sana. Non c’è niente di pauroso, anzi…il cimitero viene descritto come un luogo di pace assoluta, dove trovare riparo e dove tutti si vogliono bene. La morte non viene descritta come qualcosa di negativo, ma viene assolutamente esorcizzata.
C’è stato un tempo in cui i cimiteri mi hanno affascinato moltissimo. Quando viaggiavo, andavo a visitare il Camposanto del luogo. Ho visto cose bellissime. Ognuno di questi posti è un luogo di assoluta pace (fatta eccezione per i fatti di cronaca che spesso riguardano i cimiteri) dove la storia della città si può leggere lungo i viali incorniciati dagli alberi. Qualche anno fa ho fatto la turista anche al Cimitero di Catania, dove vivo, e ho scoperto storie bellissime. Storie di mafia, certo, ma anche storie di amore e di amicizia.
(Il figlio del cimitero/ Neil Gaiman/ Mondadori/ p 345/ euro 10,00)
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