Dopo essere tornata da Milano, siccome sono davvero fortunata, mi sono ammalata di brutto. Non che a Milano fosse esattamente estate… In più di un’occasione ho desiderato un maglione di lana (nonostante il giubbottino imbottito e la sciarpa che mi aveva prestato M). E in realtà ho cominciato a stare male proprio mentre mi trovavo nel capoluogo lombardo.
Normalmente quando sto male non riesco a leggere molto. Ma in 12 giorni, nonostante il mal di testa, sola a casa non avrei potuto chiedere compagnia migliore di un libro. E sono stata contenta che a capitarmi fra le mani sia la lunghissima saga de “Il diario del vampiro” di Lisa Jane Smith. Qualche tempo fa, in Autogrill ho visto un volumone gigante di una saga che avevo cominciato a leggere quando facevo la libraia, ma che non avevo proseguito (chissà perché poi, visto che mi aveva appassionata). L’edizione raccoglie 10 volumi della saga (lì per lì ho creduto che fosse completa, salvo poi ricordare che i libri che compongono la storia sono 20).
Dicevo che sono stata contenta, perché quando sto male mi sento sempre un po’ sola e man mano che proseguivo nella lettura dei volumi mi sembrava davvero di appartenere al racconto. Certo, fuori infuriava la bufera. Ed io ero sola. Ma, mi piace la sensazione di un po’ di paura di questo tipo sulla pelle. Comunque sia, ho completato la lettura di “Il risveglio”, “La lotta”, “La furia” e sto completando “La messa nera”. I primi tre libri compongono un nucleo narrativo completo. Non una trilogia anche se sicuramente le recenti linee editoriali spingerebbero a concepire l’edizione in volumi, ma la parabola compiuta di un personaggio: Elena.
Sono un’appassionata della saga di Twilight e da quando ho letto i libri della Meyers tutte le storie di vampiri mi sembrano un po’ ritrite. Alla fine è sempre la stessa storia. Una versione horror della fiaba de La bella e la bestia con un finale diverso, da tante possibili angolature. Lei: bella, umana e fragile (nel caso di Elena, quest’ultimo dato è poco veritiero). Lui: bello, tenebroso e inguaribilmente vampiro (che però è buono e non beve sangue umano). Fra i due c’è un’attrazione irrefrenabile, anche se lui (Stefan) all’inizio tenta di contrastare la forza di questo sentimento. Ma il contorno mi è piaciuto molto. Elena è identica a Katherine, l’unica donna di cui Stefan sia mai stato innamorato, la donna che lo ha reso vampiro e che si è uccisa a causa della discordia da lei stessa seminata fra Stefan e il fratello Damon. E questo continua a consumare profondamente l’anima del ragazzo.
Elena è la ragazza più bella e brillante della scuola, la più popolare. La sua vita però le sembra insignificante e monotona. Tutti i suoi equilibri vengono sconvolti dall’arrivo di Stefan e dal trovarsi al centro del triangolo amoroso con protagonisti lei e i due fratelli Salvatore.
Accanto a Elena e Stefan, nella lotta a un Altro terribile Potere che incombe sulla cittadina di Fell’s Church, ci sono Bonnie e Meredith, le inseparabili amiche di Elena, l’ex fidanzato Matt e Damon. Bonnie, durante l’estate ha cominciato a manifestare i poteri da sacerdotessa dei druidi di cui la sua famiglia è depositaria e fra riti, precognizioni e possessioni sarà spesso la voce di Altro da sé, compreso quando predirà “uniti potremo vincere, ma non senza sacrificio”.
Lisa Jane Smith, salutata come la Signora delle saghe fantasy (da Vanity Fair), con questa saga, ha venduto oltre 1.300.000 copie in Italia (sono più di 5 milioni nel mondo, i romanzi sono infatti stati tradotti in più di 30 Paesi e hanno ispirato la serie Tv Vampire Diaries). Un dato che elegge la saga a vero e proprio caso letterario, a “icona di un genere gotico-vampiresco” (scrisse La Repubblica). Non è un caso allora – come ha scritto Il Messaggero – che i romanzi vi tengano ipnotizzato fino all’ultimo capoverso. Per me è stato così, anche se – adesso che ho finito il primo nucleo narrativo – comincio ad aver voglia di dedicarmi anche ad altro.
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(Il diario del vampiro, Newton Compton editori, 10 romanzi in 1 – Superinsuperabili, euro 8,90)