Ecco un altro libro che avrei sempre voluto leggere e che ho sempre lasciato abbandonato nella lista dei libri da leggere. Poi è nato C(L)UB, il gruppo di lettura di CUB dedicato ai Castelli, e Il Castello Errante di Howl è entrato di diritto tra i libri da leggere e raccontarsi.
E’ successo lo scorso lunedì (23 novembre). L’ho letto quasi esclusivamente al bookshop, tra un visitatore e un altro, ed è così che mi sono avvicinata al mondo nato dalla penna di Diana Wynne Jones nel 1986, mondo che ha ispirato il film d’animazione di Miyazaki che nel 2004 ha ricevuto una candidatura all’Oscar come miglior film d’animazione.
Devo ammetterlo, le aspettative erano molto alte e forse questo non è stato il modo giusto di avvicinarsi a questa lettura. Avevo tanto sentito parlare del libro, ma indirettamente. I miei amici avevano visto il film e mi avevano raccontato di bellezze indescrivibili, di tutti quei motivi che avevano portato alla candidatura. Quando ho cominciato a leggere ero comunque a digiuno anche delle immagini del film, che adesso devo decisamente vedere. Curiosità!
Il libro racconta la storia di Sophie Hatter, la maggiore di tre sorelle che vivono a Market Chipping, nel mondo di Ingary. Sophie cuce cappellini per le signore che vanno a fare shopping nella bottega di famiglia. Questo fino a quando la Strega delle Terre Desolate non decide di scagliare contro la ragazzina un maleficio che la trasforma immediatamente in una novantenne. Sophie scappa, abbandona tutto, e si rifugia nel Castello di Howl, un mago noto a tutti come colui che ruba il cuore delle donne più giovani e belle del regno. Il Castello, abitato anche da Michael, apprendista del mago, e Calcifer, un demone del fuoco che anima tutto, ha una particolarità: se all’interno tutto, o quasi, sembra statico, in realtà permette di affacciarsi in luoghi diversi di Ingary e permette al mago di raggiungere anche il Galles, terra dalla quale proviene e dove vive la sorella con la sua famiglia.
Per tutto il tempo ho pensato al Mago di Oz, distinguendo il mondo in cui vivono i personaggi da quello dal quale proviene il Mago. Ho avuto grandi difficoltà ad interfacciarmi con una scrittura che mi è sembrata eccessivamente confusionaria tanto da farmi chiedere: è stato un problema di traduzione oppure è così che la Jones ha pensato il suo libro? Rivolto ad un pubblico di giovanissimi ha un finale piuttosto scontato e nel libro non ho trovato, a parte le caratterizzazioni perfette dei personaggi, quelle dei luoghi nei quali i personaggi e il Castello stesso si muovono, ma del resto chi aveva visto il film e letto il libro mi aveva detto che le due cose non avevano nulla a che fare, o quasi, l’una con l’altra.
Insomma, non ne sono rimasta proprio contenta. Ma in fondo il libro va preso per quello che è: una favola per ragazzi che però può essere letta anche da chi ha qualche anno in più…come me.
(Il Castello Errante di Howl/ Diana Wynne Jones/ Kappa Edizioni/ pp 245/ € 15,00)
Mari