Ogni tanto, mentre sono al CUB – Castello Ursino Bookshop, mi piace infilare il naso tra gli scaffali e vedere cosa c’è di nuovo. La sorpresa è sempre bella, paragonabile a quando si apre un bel pacchetto regalo, ma è ancora più bella quando si trasforma in una doppia scoperta: un titolo nuovo di un autore che conosco bene, che ho incontrato e con cui ho parlato tante e tante volte. E’ stato così quando ho trovato I custodi della neve di Dino Ticli (con illustrazioni di Laura Proietti), che vive a Lecco ma ha origini siciliane. Non a caso, allora, in molti dei suoi romanzi la Sicilia, le sue storie e le sue leggende trovano spazio proprio come ne La collina di gesso (edito da Città Aperta edizioni e illustrato da Antonio “Nino” Ferrara) che raccontava la storia di un ragazzino che trascorre le vacanze estive dal nonno in Sicilia che vive un’avventura tra miniere di zolfo, stazioni abbandonate e la campagna dell’entroterra siculo; oppure in Il segreto dei ciclopi (edito da Nuove edizioni romane e illustrato da Gek Tessaro) che, nonostante un’ambientazione fantasy nella città di Zontac, racconta la scienza dietro la leggenda dei ciclopi.
Già perché Dino Ticli è anche un professore di scienze e la sua materia ha trovato ampio spazio in tanti altri suoi libri, come per esempio Fossili e dinosauri (edito da Lapis) o Anche i dinosauri facevano la cacca (sempre Lapis).
I custodi della neve è ambientato nella SIcilia del XVII secolo. Protagonisti sono quattro (aspiranti) briganti e il piccolo Totò (un bimbo che i quattro hanno “adottato” dopo averlo trovato abbandonato da una compagnia di teatranti girovaghi). Il romanzo è un po’ il diario di Totò che ormai ha compiuto 12 anni. Siamo nel 1672 e Totò sta per partire con i suoi “zii” verso la Francia per raggiungere il suo amico Francesco che ha avuto fortuna alla corte di Luigi XIV… Ma il libro comincia con un flashback che ci porta al viaggio verso Catania dei quattro briganti e al ritrovamento del dolce fagottino che era Totò appena nato. Quindi un balzo in avanti di 6 anni, per conoscere un Totò bimbetto, cresciuto in fretta e con un’intelligenza fuori dal comune… ma muto come un pesce. Ma non c’è nulla di cui preoccuparsi perché da lì a poco, come se lo avesse sempre fatto, Totò comincerà a parlare e arriverà a Catania e scoprirà il Vulcano Etna e scapperà verso Acitrezza incontrerà l’inventore Francesco Procopio che sta cercando di conservare la neve, ma era ancora in una fase di aggiustamento dell’invenzione perché gli esperimenti li poteva fare solo in inverno. E così a cavallo tra lingua italiana e dialetto siciliano (non preoccupatevi, se non siete autoctoni c’è anche un breve glossario alla fine), fantasia e Storia, tra scienza e invenzioni, tra cave di zolfo e cime innevate dell’Etna maestosa in tutta la sua bellezza, tra la grotta dei ladroni, la villa romana del Casale, le piramidi siciliane e le neviere vi innamorerete di questo romanzo, del suo autore e dei personaggi a cui ha dato vita… E vi verrà anche una grande (e insaziabile) voglia di mangiare gelato. Magari al pistacchio di Bronte di cui Francesco fa scorta prima di trasferirsi a Parigi… (E per fortuna c’è anche una ricetta alla fine) 🙂
Carla
(I custodi della neve di Dino Ticli, Verbavolant edizioni, pag. 125, euro 13)