Il libro di cui vi parlo oggi è riemerso durante il trasloco dei miei genitori (evidentemente mia mamma aveva pensato di potersene appropriare, ma si sbagliava!!!). E’ un libro che mi è stato regalato molto tempo fa dal sig. Vittorietti che di mestiere fa il promotore librario. Quando entrava nella mia libreria per lavoro, tutte le volte che poteva, mi portava un regalo una copia omaggio di un bestseller per adulti o qualcosa che doveva cominciare a promuovere e sul quale voleva un mio parere. “I codici del labirinto” di Kate Mosse (non la famosa modella – che si chiama Kate Moss – ma la giornalista, scrittrice e appassionata di Storia ed esoterismo) è arrivato sui miei scaffali personali in questo modo.
Cercavo un libro avvincente e il sig. Vittorietti quella mattina entrò trionfante con un sorriso sornione stampato sulla faccia: in mano un pacchettino misterioso che agitava come se stesse suonando un manale con campanelle… Solo che non suonava: frusciava. E io, solo a guardare quel pacchettino, già fremevo.
Quindi sono tornata a casa, l’ho aperto e ho cominciato a leggere questo thriller archeologico che si è da subito rivelato molto avventuroso.
Tutto comincia con uno scavo archeologico nel Sud della Francia, l’antica Linguadoca, nel 2010. Qui incontriamo Alice Tanner, una giovane archeologa che mentre prende parte a questa campagna di scavi trova una grotta segreta. Un luogo inesplorato dove Alice trova due scheletri (un uomo e una donna) circondati da strani si boli che sembrano ricondurre ai misteri dell’eresia catara. Alice, rabbrividisce; capisce subito di aver scoperto qualcosa che sarebbe dovuta restare nascosta per sempre e ha un’incombente sensazione di pericolo che la turba profondamente. Cominciano qui i salti avanti e indietro nel tempo… E l’immersione nel periodo storico delle persecuzioni dei Catari (o Albigesi) da parte della Chiesa cattolica (Papa Innocenzo III sferrò una sanguinosa crociata – la prima in territorio europeo – contro questi “nemici” della fede cattolica) è immediata. Siamo nel 1210, Alaïs deve mettere in salvo tre antichi e preziosissimi codici. I tre manoscritti (I codici del labirinto, appunto) custodiscono il fondamento della dottrina catara riportato in Terra Santa dopo la prima crociata e il vero segreto del santo Graal.
Il romanzo è molto movimentato: ci sono intrighi e spunti storici legati a società segrete che lottano per conquistare il potere e il segreto in questione non ha smesso di esercitare il proprio fascino anche nel nostro tempo. Lentamente, man mano che si prosegue nella lettura, si comprende quanto la vita di Alice Tanner sia indissolubilmente legata a quella di Alaïs: lo spirito e il vissuto di Alaïs, infatti, influenzano pesantemente lo stato d’animo e la vita di Alice.
La sensazione che ne emerge è quella di essere stati avvolti dalla spire di un labirinto e il ritmo lascia senza respiro: le 600 pagine circa del romanzo, infatti, volano via in un soffio. E a me è piaciuto così tanto che ho comprato anche “L’ottavo arcano” della stessa autrice… Ma questo è un altro post e si dovrà raccontarlo la prossima volta.
(“I codici del labirinto” di Kate Mosse, Piemme, pagine 600, euro 12)
C