Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, visto che si tratta di un #nostalgicreader, questo romanzo non appartiene alla mia adolescenza, ma al mio periodo trascorso fra gli scaffali della mia libreria. Non lo avevo mai letto (per qualche strana ragione, questo titolo non fa parte della collana dei libri per ragazzi di proprietà della mia mamma che ho divorato a cominciare da Pattini d’argento per proseguire con La piccola principessa, sebbene sia considerato un grande classico)… Ma quando ho saputo che si trattava di uno dei romanzi più amati da J.K. Rowling, complice anche la giacenza notevole (sommando fra loro tutte le edizioni in cui era all’epoca disponibile il romanzo), mi sono decisa a leggere Ho un castello nel cuore di Dodie Smith (l’autrice de La carica dei 101).
E’ stato così che ho scoperto un #libroalquadrato, visto che la protagonista, la diciassettenne Cassandra, sogna di fare la scrittrice e a questo scopo tiene un diario dove racconta tutto quello che accade alla sua strampalata famiglia. Strani, strampalati, stravaganti, i Mortmain vivono in un castello in rovina (visto che ormai sono praticamente sul lastrico). Il padre di Cassandra, James, è uno scrittore eccentrico, ma affetto dal blocco dell’ispirazione dopo la pubblicazione del suo primo libro Jacob Wrestling che lo ha reso noto anche oltreoceano; James è sposato (in seconde nozze) con Topaz, una modella che ha la passione del nudismo. Poi ci sono la sorella maggiore Rose (bella e decisa a sposare un uomo ricco), e il fratello Thomas (il più piccolo). Infine, c’è Stephen il bellissimo figlio della governante che è innamorato di Cass.
Questo castello diroccato, immerso nelle campagne inglesi, è un luogo affascinante, ma anche poco pratico. E la vita scorre lenta nella sua quotidianità, almeno fino all’arrivo dei vicini di casa americani e ricchissimi (oltre che allegrissimi e lievemente sopra le righe): i Cotton che hanno ereditato Scoatney Hall e che sono dunque i proprietari del castello (e nuovi locatari dei Mortmain). In particolare a scombinare la monotonia sono i due giovani figli dei Cotton, Simon e Neil, che sono cresciuti il primo in New England con la madre è serio e tranquillo, il secondo in California con il padre sogna, invece, di diventare un allevatore. Il cocktail perfetto per un innamoramento da manuale. Rose decide di sposare Simon (l’erede della famiglia Cotton) e fra fraintendimenti, qui pro quo, e chiarimenti il matrimonio è combinato… Così Rose, Topaz e la signora Cotton partono per Londra per preparare il corredo.
Solo che, quando Cass e Simon restano soli finiscono per baciarsi e le spirali emotive che catturano la protagonista hanno dei risvolti dì”drammatici”: da un lato Cassandra è innamorata, dall’altro prova un forte senso di colpa perché Simon è il fidanzato della sorella. E a tutto questo incasinamento di sentimenti, arriva anche una dichiarazione (non voluta) da parte di Stephen. Per fortuna, l’iniziale attrazione che Rose aveva provato per Neil (e che aveva scacciato perché il suo desiderio principale era quello di sottrarsi alla povertà famigliare) si trasforma in amore. Cuori spezzati, fughe d’amore e promesse completano il quadro di un romanzo romantico, di una straordinaria avventura di sentimenti raccontati con tocco ironico e poetico insieme, di una storia dolce e indimenticabile. Perché al cuore non si comanda e c’è sempre un po’ di spazio in fondo alla pagina per scrivere ancora “ti amo, ti amo, ti amo”.
Carla
(Ho un castello nel cuore di Dodie Smith, Rizzoli, pag. 538, euro 15.90)