Mi sono fatta un nuovo amico da andare a trovare in libreria. Si chiama Francesco Muzzopappa e mi ha tenuto allegramente compagnia per un paio di pomeriggi al CUB – Castello Ursino Bookshop, luogo perfetto per scoprirlo visto che il suo libro Heidi (Fazi Editore), era stato scelto per uno degli appuntamento del C(L)UB di lettura.
Vi dico subito che questa “conoscenza” è iniziata con l’errore numero uno dei lettori che fanno gli errori, quello che io mi riprometto sempre di non fare. Eppure ogni tanto sbagliare fa bene, e meno male che l’ho fatto questo errore, perché Heidi è stato il libro giusto al momento giusto.
Mi sono fatta colpire da questa copertina verde e con una capretta al centro. Solo poi sono passata al titolo e quindi alla seconda di copertina, per scoprire di che si trattasse, ma l’amore era già nato.
Heidi è un libro semplice, ironico, veloce e, la cosa più bella che ha fatto, mi ha regalato un centinaio di risate, nelle ore che abbiamo passato insieme.
E’ la storia di Chiara Lombroso, una milanese (poveraccia, lasciatemelo dire) che lavora come talent scout in una televisione, Videogramma, che crea reality show, quelli proprio terra terra, per capirci quelli che noi vediamo di Real Time che ti tengono incollato al televisore e che io ho visto un milione di volte, per scoprire come fa a vivere l’uomo con sei orecchie, piuttosto che quello con sei dita per mano. Cose così, intellettuali. Chiara, è una workaholic, almeno fino a quando nella sua vita non entra a gamba tesa Massimo, il padre affetto da demenza senile. Nella casa di riposo dove era ospite non lo vogliono più e quindi bisogna trovare una soluzione. Nessuno dei due ha scelto di diventare coinquilino dell’altro, ma questa è la solfa. Da ex critico del Corriere, Massimo non ricorda più nulla, nemmeno il nome di sua figlia che continua a chiamare Heidi, sì proprio quella delle “caprette che fanno ciao”. E’ il momento di cercare qualcuno che si occupi di lui durante le ore di lavoro, e chi meglio del pastorello Peter, che in realtà si chiama Thomas, potrebbe occuparsi di questa faccenda?
Ogni pagina è una risata, ma anche una riflessione sulla deriva che le nostre vite stanno prendendo. A parte il fatto che viviamo accompagnati da un sistema televisivo che produce spazzatura, spazzatura che ci piace, siamo ingabbiati in vite che vanno alla velocità della luce, con tempo impiegato in cose che non hanno valore. Heidi è un’esagerazione, ma per certi versi mi sono ritrovata in alcune cose, pur senza essere una milanese. Chiara è un bel personaggio, contraddistinta da decine di contraddizioni, ma con una certezza raggiunta: vivere la vita al massimo. Ha trovato la mia simpatia.
Heidi ti fa ridere, ma è una disanima della società in cui viviamo. Io ho finito di leggerlo pensando che trovare del tempo per sé stessi è sempre il regalo più grande che ognuno possa farsi. E’ il mio progetto per i prossimi mesi. Speriamo solo di metterlo in pratica presto.
(Heidi/Francesco Muzzopappa/ Frazi Editore/ pp 238/ € 15,00)
Mari