Per una lunga serie di ragioni di cui vi risparmino dettagli, ho avuto la necessità di farmi una cultura sul sonno in generale e in particolare sulla nanna dei bambini. Anzi no, non vi risparmio nessun dettaglio: da più di tre mesi il piccolo Bubù non mi fa chiudere occhio. Si addormenta nella fase della sera in cui io sono ancor sin piena attività (preparare la cena e poi mangiare) e si risveglia non appena mi siedo sul divano o mi stendo sul lettone e lì comincia la tragedia: non c’è niente che io possa fare per farlo addormentare, se non decidere di addormentarci insieme nel lettone.
Tutto cominciò una sera in cui ero stanchissima, avevo la febbre e al risveglio notturno di Bubù, intorno alle 2 del mattino, anziché prenderlo in braccio, allattarlo e rimetterlo giù… Ho deciso di fare come in ospedale: stendermi sul fianco e allattarlo. Nulla di grave se non fosse che mi sono addormentata con Bubù al fianco che da quel momento non ha voluto più saperne nulla della sua bella culla fatta a mano dalla mia mamma, la nonna Annalisa.
Già dando uno sguardo su internet avevo capito che le teorie su come far dormire i bambini (e conseguentemente dormire noi neo-genitori) sono sostanzialmente due: il pianto a oltranza (del bambino) o la veglia perenne (del genitore). In realtà io ne aggiungerei una terza, vale a dire la disponibilità assoluta ad accogliere il bambino nel lettone cosa che non garantisce una intera notte di sonno, ma assicura una notte meno travagliata e meno spezzata dai pianti del vostro cucciolo quando si sveglia. Io al momento ho adottato questa terza via perché mi rifiuto di lasciare piangere fino allo sfinimento il piccolo Bubù (concordo con chi dice che il bimbo che si addormenta dopo un pianto esasperato ha solo appreso che è inutile chiedere aiuto, perché non se ne riceverà) e non riesco più a svegliarmi ogni 3 ore circa (se va bene) per i continui risvegli notturni del cucciolo. Ma anche questa soluzione, che in questi ultimi mesi mi ha salvato la vita non va più bene: Bubù continua a svegliarsi troppe volte (almeno secondo gli standard indicati dal pediatra) durante la notte e si è “attaccato” ancora di più a me, tanto che se non ci sono io non c’è modo di farlo addormentare.
Ho comprato allora Fai la nanna senza lacrime di Elizabeth Pantley che suggerisce un metodo semplice e naturale per aiutare il bambino ad acquisire l’abitudine del sonno. Il metodo è stato sperimentato dall’autrice sul suo quarto figlio e poi su un gruppo di 60 mamme con bambini di varie età e problemi diversi nell’addormentarsi.
Come il migliore dei metodi sperimentali, si parte dall’osservazione delle abitudini del sonno del bambino. L’autrice invita a compilare tre registri diversi (sui pisolini, sulle attività che precedono la nanna e sul sonno notturno) per poter tenere conto delle preferenze e della personalità del vostro bambino quando si comincerà a operare per modificarne i ritmi. Quindi si passa all’attivazione del programma che bisogna portare avanti sempre uguale per almeno tre settimane… Solo a quel punto, se non ci saranno ancora stati dei risultati sarà possibile intervenire sul programma e modificare qualcosa.
Un metodo dolce e flessibile, quindi, che probabilmente proprio per questo è diventato un successo mondiale. Non garantisce risultati immediati, ma graduali e assicura che in tempi (relativamente) brevi il bambino imparerà ad addormentarsi senza capricci, a riprendere sonno da solo quando si sveglia di notte, e anche a riposare in modo corretto durante il giorno.
L’autrice parte con lo spiegare la fisiologia del sonno del neonato, il modo in cui funziona il suo ritmo circadiano… Perché l’orologio biologico dei bambini deve raggiungere la maturità nell’alternarsi dei ritmi sonno-veglia. Il programma da costruire in base alle esigenze e alle caratteristiche del proprio bambino, è diviso per età (da o a 4 mesi, da 4 mesi a 2 anni) e per i più grandicelli, per “tipologia” (bambini allattati al seno/artificialmente, che prendono il ciuccio, che dormono nella culla/lettone…). Io sto ancora nella fase dell’osservazione, ma vi tengo aggiornati.
Carla Panza
(Fai la nanna senza lacrime di Elizabeth Pantley, Piemme, pag. 287, euro 10)