Dopo lo scorso post mi è venuta voglia di tornare a fare per qualche minuto il mio vecchio lavoro di libraia specializzata per ragazzi.
Sto aprendo un po’ di scatoloni del trasloco per decidere come sistemare i libri nella casa nuova. E rivedere la mia biblioteca personale sta portando alla mente tantissimi ricordi. Regali ricevuti, libri scelti durante una bella passeggiata, o consigliati da amici, o fortemente voluti. E poi tirandone fuori qualcuno con un po’ di nostalgia, e sfogliandolo lentamente, anche la memoria delle storie, delle emozioni vissute durante la lettura, sono riemerse.
Fra i tanti libri che sto “accarezzando” in questi giorni, ho scelto “Folle viaggio nella notte” di Walter Moers. Ho scelto questo perché anche se il romanzo è principalmente dedicato ai ragazzi, una sua particolarità lo rende un chicca anche per gli appassionati di illustrazione e, in particolare di romanzi illustrati. Ma veniamo alla trama. “Folle viaggio nella notte” è un romanzo breve dell’autore delle “Tredici vite e mezzo del Capitan Orso Blu” che racconta le avventure spericolate e buffe di Gustave.
Gustave ha dodici anni e il suo sogno è quello di diventare un grande disegnatore. Come in un viaggio iniziatico attraverso foreste piene di fantasmi, tempeste e fognature galattiche, in questo spazio-tempo non bene identificato (quasi un’allegoria dell’adolescenza), sospeso fra sogno e realtà, Gustave dovrà fronteggiare il fenomeno naturale più pericoloso di tutti i sette mari (i tornado gemelli siamesi), giganti, il più spaventoso di tutti i mostri, le amazzoni… Ma dovrà anche liberare principesse e soprattutto affrontare se stesso. Tutto nel tempo di una sola notte, compiendo un viaggio dalla Terra alla Luna e ritorno, in ballo ci sono la vita e l’anima che Gustave ha scommesso con la Morte.
Ho scelto questo romanzo perché Walter Moers è un autore che merita di essere riscoperto per la sua grande potenza immaginativa capace di mettere insieme tensione e comicità, avventura e magia, con una giusta dose di colpi di scena. La sua genialità in questo romanzo sta nell’aver costruito questa storia lasciandosi ispirare dalle meravigliose xilografie di Gustave Dorè. Doré (Strasburgo 1832-Parigi 1883) era pittore e illustratore francese che dal 1854 cominciò a illustrare grandi opere della letteratura come il “Gargantua et Pantagruel” di Rebelais, la “Divina Commedia” di Dante, l’“Orlando furioso” di Ariosto, “Don Chisciotte” di Cervantes, “Il Corvo” di Poe, “Paradise Lost” di Milton e la Bibbia.
Un modo perfetto per fare scoprire ai ragazzi i capolavori di Gustave Dorè, e anche per fare capire che tutte le cose possono essere fonte di ispirazione. Io mi sono anche divertita a capire su quali particolari delle xilografie di Gustave Dorè (non c’è bisogno che sottolinei il gioco metaletterario di Moers, vero?) si sia concentrato Moers, e a collocarle nei capolavori di Dorè (alla fine del libro troverete comunque una serie di appendici informative che verranno in vostro soccorso).
L’esperimento letterario di Moers è perfettamente riuscito. Il mio da libraia con voi?
C
(Folle viaggio nella notte di Walter Moers, Salani, pagg. 203)