Qualche settimana fa Gabriele e Shona mi hanno proposto di andare al cinema a vedere un film in lingua originale. Faccio una breve digressione per dire che è stata una bella iniziativa durata tutto l’anno, ma che mi sembra momentaneamente sospesa ed è un peccato.
Cmq il film che avremmo dovuto vedere insieme era Divergent. Di che parlava? Non ne avevo idea, immaginavo solamente che si trattasse di qualcosa di fantascientifico ambientato in qualche secolo di quelli che devono ancora venire.
Non appena il film è iniziato ho fatto la mia prima “malacumpassa” e, dall’altro della mia saccenza, ho detto a Shona, che mi sedeva vicino, “ah è ambientato a New York, si capisce dai grattacieli”. Lei carina mi ha detto “Veramente a me sembra Chicago, ma comunque stai tranquilla, le città americane sembrano tutte uguali dall’alto”. Io mi sarei fatta un pernacchio 🙂
Il film mi è piaciuto e visto che è finito esattamente come finiscono questi film futuristici, ovvero lasciando capire che l’anno prossimo ci sarà un seguito, sono andata a cercare su Wikipedia di cosa si trattasse, per scoprire che Divergent è il primo capitolo di una trilogia scritta da Veronica Roth e arrivata in Italia con la De Agostini. Non poteva che essere una trilogia!!! Non potevo che andare in libreria a comprare tutti e tre i libri!!!
Naturalmente è un libro per ragazzi, un fantasy, e stavolta, rispetto ad altri che mi è capitato di leggere, la scrittura e il modo di descrivere le cose sono più adatte alla fascia d’età alla quale si rivolge la storia.
Cosa si è inventata la Roth? Ha diviso l’umanità in fazioni: Pacifici, Candidi, Eruditi, Abneganti e Intrepidi. Ognuno appartiene ad una fazione o ad un’altra a seconda delle proprie attitudini e questa divisione permette agli abitanti della Terra di vivere in pace dopo un lungo periodo di guerre. In realtà ai cinque gruppi se ne aggiunge un altro, quello degli Esclusi, formato cioè da quelle persone che non appartengono a nessuna di queste fazioni e che vivono ai margini della società.
La protagonista, che in un certo qual modo ricorda Katniss di Hunger Hames, si chiama Beatrice (non leggetelo in italiano però, ma dite Beatris anche quando lo state solo pensando dopo averlo visto scritto). La giovane Abnegante deve prendere parte alla sua cerimonia di iniziazione, quella dove dovrà decidere se rimanere nella sua fazione oppure cambiare e abbandonare per sempre la sua famiglia. Durante il test attitudinale (quello che dovrebbe confermare la sua appartenenza ad una fazione o ad un’altra), scopre di essere una Divergente. Al momento di fare la sua scelta Beatrice dirà di volere diventare una transfazione e di volere andare con gli Intrepidi, che nella società si occupano di proteggere tutti e che vivono coraggiosamente rischiando però quotidianamente la vita. Beatrice entrando nella nuova fazione lascia il suo nome e si fa chiamare Tris. Scoprirà nuovi amici, Christina, Will e Al e anche l’amore, in Quattro/Tobias, il suo istruttore.
Inutile pensare che questo mondo di pace possa durare a lungo, anche perché gli uomini sono uomini e nonostante le cose vadano bene e negli anni si sia deciso che a governare debbano essere gli Abneganti, ovvero quelli che non vogliono altro che il bene degli altri, succede qualcosa che rivolta tutto.
Come sapete non mi piace moltissimo raccontarvi tutta la trama, anche perché potreste anche dirmi che non è corretto. Ed in effetti non lo è!
Quindi mi fermo non vado oltre.
Ho comprato anche gli altri due libri che fanno parte della trilogia Insurgent e Aleggiant.
La storia è interessante e ancora una volta ci fa immaginare un mondo che, in effetti, non è poi troppo fantascientifico. Se prima si passava direttamente a cose come Guerre Stellari con cambiamenti di tecnologia assurdi e scenari completamente diversi da quelli che si vivevano all’epoca, ora i romanzi che parlano di futuro non sembrano essere ambientati troppo in avanti e la tecnologia sembra essere molto più vicina alla nostra. Tutti hanno una cosa in comune: la voglia di potere dell’uomo che vuole controllare assolutamente tutto alla fine esce fuori ed esce fuori nel peggiore dei modi. Tutti questi eroi e tutte queste eroine (in verità sono più le eroine che gli eroi, perchè a questi secondi viene riservato quasi il ruolo di Principe Azzurro di Biancaneve) sono il buono che c’è in noi, la voglia di riscatto, di dire che in fondo non siamo così cattivi e consì “infrequentabili” come sembriamo.
Ma forse qualunque di queste letture potrebbe essere utile per fare riflettere i ragazzini sul verso che sta prendendo il mondo. Sul fatto che forse in fazioni ci stiamo mano a mano dividendo e che la divisione sociale è fin troppo accentuata e che non stiamo facendo proprio nulla per evitare il declino. Nel nostro caso però, nella realtà, si tratta di una divisione che non può portare a nulla di buono, neanche temporaneamente.
Leggere questo libro? Ni. Forse il film può bastare.
(Divergent/Veronica Roth/ De Agostini/ pp 480/ 14,90 euro)
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