Da quando aspetto un bambino sono abbastanza spietata. Non tollero nessuna mancanza nei miei confronti, voglio molte più attenzioni, mi lamento frequentemente; ok… forse sarebbe meglio dire “spesso”; ok, ok… probabilmente è più adatto “quasi continuamente”. Insomma… Lascio a voi l’avverbio che preferite. Ad ogni modo, vittima ma anche oggetto delle mie lamentele, è sempre più di frequente Marzio, a mio avviso mai sufficientemente partecipe della gravidanza. Non che sia vero in fin dei conti. Eppure vorrei sempre qualcosa di più. E vorrei essere sempre al centro dell’attenzione. E invece, devo fare i conti con la realtà…
L’importanza del ruolo del padre, anche e soprattutto durante la dolce attesa e il puerperio, è stata messa al centro dalle più recenti teorie pedagogiche. Persino al corso pre-parto non fanno altro che chiedere il coinvolgimento dei futuri papà, soprattutto se primipari. Proprio lì la capo-ostetrica che tiene il corso ci ha parlato del ruolo del padre come fondamentale… E in particolare alcuni delle ragioni basilari di questa importanza voglio condividerli. La funzione del padre è sociale, perché introduce il paradigma del nuovo – il mondo esterno – nella diade madre|figlio: una separazione necessaria che ha diverse fasi nella vita del bambino anche nel favorire l’autonomia e la presa di coscienza dell’identità attraverso l’introduzione del principio di realtà. Insomma, il papà è il trampolino di lancio verso il mondo esterno che va – però- rivelato al bambino con una “lentezza infinita e un’infinità progressiva”. Wow! Anche se così, sembra che una madre abbia solo il compito di portarsi a spasso la “panza” per 40 settimane…
Ad ogni modo, tutto questo mi ha fatto tornare alla mente un discorso fatto diverso tempo fa con un amico, Massimo, che mi aveva suggerito di far leggere anche a Marzio i libri sul tema gravidanza che decidevo di acquistare e leggere: «Perché è importante che sia tu a condividere… E perché mentre tu stai per diventare mamma, lui sta per diventare papà». Niente di più vero (anche se a volte vorrei che il peso – intendo proprio il peso fisico – di questo pancione fosse trasportabile a turni alterni). Purtroppo, però, molti dei titoli che lungo quelle che sono già quasi 31 settimane di dolce attesa, non li ho ritenuti adatti a lui: troppo incentrati sulla donna, su questioni femminili che non lo avrebbero mai e poi mai potuto “acchiappare” e così ho cominciato a fare una ricerca e ho scoperto che esiste un intera bibliografi riguardo all’argomento “prepararsi a diventare papà”.. Inoltre, ho dato mandato a mia mamma di andare in libreria e comprare alcuni di questi titoli che osservano la gravidanza dal punto di vista maschile e del diventare papà… Oppure ho acquistato qualche e-book che mi ha colpita sul web (anche perché dare qualcosa su un supporto digitale a Marzio, rende la stessa molto più appetibile e interessante per il solo fatto di essere “digitale”).
Fra questi ho selezionato “Diventare papà. Consigli pratici all’impresa di crescere i figli e godere delle piccole gioie quotidiane” di Francesco De Menna (Bruno Editore), un libro capace di spiegare che – a modo suo – anche un papà aspetta un bambino e che lui, però, non ha a disposizione tutto quel supporto e quei consigli che vengono dispensati alle future mamme. E’ un libro ironico, impostato come un manuale che spiega anche le difficoltà che un papà ha quando si trova alle prese per le prime volte con la propria prole. Protagonista di questo racconto è un papà che consegna ai neo-papà un vademecum per affrontare la nuova vita e il nuovo ruolo in modo più semplice e più gratificante. C’è un vero e proprio programma da seguire per diventare papà: come affrontare la gravidanza (come e perché entrare in rapporto con il pancione, districarsi nella giungla degli acquisti, come instaurare un rapporto di fiducia con il proprio ginecologo – cosa di cui Marzio non ha bisogno affatto, visto che il nostro ginecologo, Giovanni, è amico di entrambi -, gestire i rapporti con i parenti), come affrontare il nuovo arrivato (pannolini; quali, come e quanti?, cosa fare quando la mamma allatta, trasformare notti da incubo in notti da sogno, rendere il bagnetto un momento piacevole), come gestire con successo il sonno (dove dorme il bambino, i segreti per trasmettere quiete, la formula magica per conciliare il sonno – no, non si tratta del gas! – piccole cattiverie per la propria sopravvivenza), come gestire cibo e capricci (regole vincenti, non farsi spaventare dai capricci, come far accettare un nuovo cibo, quali sono le punizioni giuste), come gestire piccoli incidenti e malattie, come gestire il tempo con il vostro bambino, come decidere quando “lasciarli andare”). Davvero completo e interessante 🙂 (E-book, euro 9.90, pag. 187).
Molto molto divertente, già dal titolo a dire la verità, soprattutto per gli appassionati di calcio è “Nove mesi con i supplementari. Guida per diventare un papà perfetto” di Javier Serrano (edizioni Castoro, pag. 192, euro 14). Il manuale, anche in questo caso scritto da un papà, si presenta come il manuale di istruzioni che mancava alla nascita di un figlio, una vera e propria ancora di salvezza per chi si chiede come conquistare il proprio ruolo di padre (e quale sia questo ruolo), dopo un «.contributo iniziale che non è poi stato un grande sacrificio». La realtà di un neonato in casa, nonostante tutti i preparativi, supera ogni previsione, ma niente panico! Il volume è importato con una carrellata di brevi capitoli a tema che ricalcano situazioni tipiche, passando così in rassegna ogni singola fase dell’arrivo del bebè dalla prima ecografia all’inizio della propria avventura come padre, passando per il parto e per il rientro a casa con serenità, senza farsi sopraffare dalla paura e dalle incertezze. In evidenza, tutto ciò che si richiede al papà non solo per fargli vivere al meglio la gravidanza, ma anche per insegnargli a imparare a gestire le interferenze del mondo (amici, parenti, genitori… tutti improvvisamente esperti pediatri e pedagogisti) sulla crescita e l’educazione del bambino. E soprattutto per fagli ritagliare un ruolo da protagonista (al momento della poppata o del bagnetto) garantendogli di migliorare la propria autostima come padre, di acquistare la fiducia in se stesso e sembrare dei supereroi agli occhi della propria compagna.
Marzio non avrà difficoltà a capire la meccanica del passeggino (anzi, è vero un mago in queste cose ed è molto tenero vederlo studiare i modelli su internet per scegliere quello che per lui è il migliore passeggino al mondo non solo per il bambino, ma anche in termini di maneggevolezza, leggerezza ed ergonomia), ma per i papà più “imbranati” c’è anche un’intera sezione dedicata a questo argomento. Il tutto condito da grande ironia (come i momenti in cui sembra di vedere il papà che in macchina canticchia “Siam tre piccoli porcellin” invece di Bruce Springsteen per poi scoprire – sotto dimostrazione dell’autore – quanto valga la pena vivere anche questi momenti “imbarazzanti”). Realismo e humor sapientemente mescolati per rispondere al grido di angoscia dei neo-papà – che in qualche modo vi abbiamo presentato in precedenti occasioni – «Ma perché i figli non nascono con un manuale di istruzioni?!?».
Quindi mi sono un po’ fatta prendere la mano perché una parte scientifica, secondo me, serve anche agli uomini. E in questo “Mi è nato un papà. Anche i padri aspettano un figlio” di Alessandro Volta (Feltrinelli, pag. 149, euro 7) è davvero perfetto perché alterna al vissuto emotivo del diventare padre, comprese le dinamiche di coppia che si innescano con la gravidanza prima e con l’arrivo del bambino dopo, a schede informative e d’approfondimento sui temi specifici della gravidanza e del puerperio perché il neo-papà – soprattutto se primiparo – possa dare un reale supporto rafforzato da conoscenze scientifiche. Il libro, inoltre, è dedicato anche alle future madri che desiderino capire cosa passa per la testa dei futuri padri e che vogliono avere anche una £”chiave di lettura” al maschile tanto della “dolce attesa”, quanto dell’arrivo del bebè. E poi mi ha incuriosita anche “Il mestiere di papà. Tutte le cose da imparare” di Martin Greenberg (Red edizioni, pag.236, euro 10,50) impostato per dare risposte alle domande che più comunemente un padre si può porre davanti all’arrivo di un bambino: ho le qualità per essere un bravo genitore? E cosa significa diventare papà? E come cambierà la nostra vita di coppia? Le risposte vengono dall’esperienza diretta dell’autore per permettere a tutti di vivere pienamente la straordinaria avventura dell’essere genitore partendo dall’importanza del tempo da trascorrere con il bambino. L’impegno nelle cure quotidiane (che normalmente vengono lasciate alle mamme) sono infatti fondamentali per creare veri e forti vincoli affettivi e il libro (ok, non serve un libro per questo) suggerisce a ogni donna di incoraggiare (ma anche come incoraggiare) il proprio compagno in questo nuovo “mestiere” per arricchire i legami di tutta la famiglia e perché a diventare un bravo papà (come del resto anche una brava mamma) si impara.
E pensare che i miei ricordi di libraia si fermavano a “La guida del giovane papà” di Pierre Antilogus e Jean-Louis Festjens (EDT, euro 16) una guida che ha scelto la via dell’umorismo e dell’ironia (sottolineati dalle illustrazioni di Claire Bretécher) per dare preziosi consigli ai giovani padri che vogliono essere più partecipi… (Con un testo introduttivo di Alessandro Baricco che mi ha fatto ricordare il racconto apparso sul mese di gennaio della Smemoranda 2001 che trovate qui)
Poi conoscevo “Preparati! Guida pratica per neopapà” di Gary Greenberg e Jeannie Hayden (Giunti, euro 12)… Anche se mi sono sempre domandata se il titolo sia stato pensato come un imperativo categorico (prepàrati!) o in un confortante aggettivo (preparàti!) una guida essenziale per sopravvivere al primo anno di vita del bambino contenente anche una serie di trucchi per imparare a gestire le situazioni più complesse (compreso come fabbricare un pannolino d’emergenza).
E anche “… Anch’io sono incinto! Guida pratica per futuri padri: cosa sapere e cosa fare per una gravidanza felice insieme” di Mark Woods (Terra Nuova edizioni, pag. 250, euro 14), diviso per mesi – e quindi di agile consultazione – è un manuale semplice ma non superficiale, divertente eppure utile. Da leggere insieme visto che è ricco di testimonianze autentiche raccolte dall’autore 🙂
“Da ragazzo a papà. Stai per diventare padre: tutte le situazioni che dovrai affrontare” di Stephen Giles, pensato appositamente per superare il timore di non essere all’altezza della nuova situazione, ma anche per non sentirsi l’ultima ruota del carro (visto che normalmente tutte le attenzioni vengono dedicate alla mamma).
E infine “Il manuale del papà. Tutto quello che si deve sapere su gravidanza, parto e il primo anno di vita” di Robert Richter ed Eberhard Shäfer (Tecniche nuove, pag 175, euro 16) un personal trainer per autoincoraggiarsi ad affrontare attivamente il ruolo di padre, con consigli pratici su come tenerlo in braccio, portarlo fuori, cambiargli il pannolino, fargli dei massaggi e giocare con lui.
Ne esistono molti altri e dicevo che mi sono fatta prendere la mano. Infatti, adesso voglio comprare anche “I papà vengono da Marte, le mamme da Venere. Il manuale per i genitori a uso terrestre” di Alberto Pellai e Barbara Tamborini che insieme hanno avuto 4 figli e raccontano la propria storia di genitori dai rispettivi punti di vista per trovare una sintesi originale alla crescita serena del nuovo nato (DeAgostini, pag. 252, euro 16) . E poi vorrei anche “Manuale di sopravvivenza per neo papà. Consigli da uomo a uomo per padri primipari” di Scott Mactavish (Edizioni Ultra, euro 12,50) visto che l’autore – “da abile domatore di infanti” – le canta chiare, da uomo a uomo… Una guida in stile militare,senza buonismi e inutili parole di conforto, per garantire la sopravvivenza davanti agli aspetti più nauseanti della gravidanza, del parto e della prima infanzia. Perché l’arrivo di un bambino è una vera e propria rivoluzione copernicana che subirà la propria esistenza. E ancora vorrei acquistare “Manuale di sopravvivenza del padre contemporaneo. Diventare Pa3 in poche, oculate mosse” di Gianni Biondillo e Severino Colombo (Guanda, pag. 245, euro 15), dove Pa3 sta per Padri autonomi di terza generazione, ma anche per padri al cubo… Un libro perfetto per riconfigurare l’immagine del padre nella nuova società contemporanea, anche se le madri “tutte casa e famiglia” guardano questi papà con sospetto e le madri “in carriera” con molta diffidenza. E infine, deve assolutamente essere mio anche “Diventare padre” di Fabio Barzagli (in e-book edizioni Ultra, euro 12,90) per capire anche io i meccanismi psicologici che si generano nella psiche di un uomo quando diventano padri e che affronta le moltissime domande che si affacciano nella mente e nel cuore di un neopapà: domande di carattere pratico emotivo e filosofico che non finiscono mai e che conducono fino alle porte dell’adolescenza (anche se di essere padre – così come di essere figlio – non si smette mai), perché il mestiere di papà (come del resto anche quello di essere mamma) si impara passo per passo.
Ora scusatemi, ma mi devo dare verso per scegliere cosa fare leggere a Marzio (perché lui tutti questi libri non li leggerà mai) e poi ancora devo cominciare a cercare cosa esista in letteratura sul tema “diventare mamma”. Voglio la Par Condicio! 😛
Carla Panza