L’ho appreso il 22 maggio 2013 e sono rimasta annichilita, anche perché lo avevo da poco visto nelle riprese di una conferenza che aveva tenuto a metà marzo scorso durante la Fiera del libro per ragazzi di Bologna.
Si è spento Roberto Denti, il maestro dell’editoria per ragazzi in tutti i sensi. Autore prolifico e amatissimo e primo libraio d’Italia specializzato in questo segmento editoriale, un modello da seguire per tutti coloro i quali – negli anni – hanno deciso di intraprendere questo lavoro e di dedicarsi anima e corpo alla promozione del piacere della lettura soprattutto fra i giovanissimi; un impegno che Roberto Denti ha portato avanti fino all’ultimo insieme alla fedele compagna di una vita: Gianna Vitali.
Roberto Denti era anche amico intimo di Gianni Rodari. Tanti scrittori italiani lo chiamavano “Il Maestro“, i bambini lo consideravano un dolce nonno che raccontava storie ed esperienze, ma per i librai era – forse – ancora di più: un nume tutelare, un decano, un esempio. Non stupisce, dunque, la grande commozione nella sede della libreria in via Tadino 53, a Milano, dove la storica libreria dei ragazzi era approdata dopo essere stata per lungo tempo in via Unione. La libreria era stata rilevata dalla casa editrice Il Castoro, ma non aveva abbandonato il ruolo di “consigliere” di letture. Poco prima di Natale in un’intervista a Repubblica aveva confessato: «Sono stati 40 anni meravigliosi, ma io sono diventato un dormiglione e devo darmi una regolata, faticare di meno. E poi è ora di passare il testimone. Renata Gorgani, della casa editrice Il Castoro, sei anni fa ha salvato questa libreria dalla chiusura. Ora saprà continuare a innovare la mia opera. E’ il giusto ricambio generazionale. Di certo non starò a casa a fare il pensionato che guarda la televisione, non ho nessuna voglia di smettere di fare il mio lavoro, cioè far amare la letteratura ai ragazzi. Non posso stare lontano dai bambini e dai miei amati libri (70 mila volumi, 15 mila titoli su 600 metri quadrati di spazio). Quindi continuerò, ma senza la responsabilità della gestione diretta. Continuerò ad andare in libreria per dare consigli di lettura e a scrivere storie, perché questa è la mia vita».
Fra le sue opere più importanti, sono sicuramente da ricordare “Giganti, streghe e animali magici”, “Omaggio a mio figlio”, “Chi ha ucciso l’uomo bagno”, “Chi ha paura di chi?”,”La mia resistenza”, “Cento opere per navigare nel mare della letteratura per ragazzi”, scritto a quattro mani con Bianca Pitzorno, sua grande amica.
Nessuno dimenticherà lui, il suo lavoro e le sue parole… Anche quelle destinate a motivare i premi assegnati alle opere migliori di questo segmento editoriale, in particolare al Premio Andresen, della cui giuria faceva parte da sempre. Io non scorderò mai le chiacchierate a tavola, per ragionare insieme sullo sviluppo che avrebbe potuto avere il festival di letteratura per ragazzi che organizzavo con la mia libreria, i suoi consigli (di lettura e di lavoro)… E neanche quella caduta che fece da un pouf di Keith Haring, la mia paura che si fosse fatto male, e il gran sorriso che mi regalò per rasserenarmi.
Ciao Roberto.