Mariangela ha aperto un varco enorme sul mio bacino di letture per bambini e ragazzi. Sin da bambina, sono stata abituata a leggere molto. Mi piaceva sedermi sul divano accanto a mia mamma che leggeva con un libro sulle ginocchia… E questo anche prima di imparare a leggere. E da una passione, negli anni è nato un mestiere (e forse anche più di uno). Quando facevo la libraia (come ha sostenuto Pietrangelo Buttafuoco in una mia – abbastanza recente – intervista, “non si smette mai di essere librai” e, quindi, anche se non esercito più, continuo a esserlo) avevo stilato un elenco di “titoli indispensabili” nellabiblioteca dell’animadi ciascuno di noi. Libri, romanzi, albi illustrati… che – a mio avviso – devono far parte del percorso di educazione letteraria di ciascun giovane lettore. Fra questi, c’è “La storia infinita” di Michael Ende.
Ho riflettuto molto su quale libro scrivere il post di oggi. Il fatto è che – come sono sempre stata solita fare – leggo più libri contemporaneamente… Non vi sarà difficile dunque immaginare lo stato del mio comodino: un vano per accogliere le numerose letture in corso e una torre di Pisa pericolante sulla superficie principale (che molto spesso finge che di potersi estendere all’infinito aprendo il cassetto sottostante, e poi quello ancora più in basso, creando così anche un pericoloso piano inclinato). Non sapevo decidere quale fra questi libri raccontarvi, così ho deciso di segnalarvi un romanzo epistolare buono per tutte le stagioni (quelle coccole letterarie che ti sanno offrire conforto) che puntualmente ogni inizio d’anno scolastico, mi trovo a rileggere… Normalmente – ma non solo – in classe con i miei alunni. (Già perché io sono anche un’insegnante di lettere).
Avevo voglia di favole questa settimana, ma soprattutto, in più di un’occasione, anche con Carla, avevo parlato di una casa editrice che si occupa di favole per bambini e che io adoro.
La casa editrice si chiama Orecchio Acerbo e di libri, negli anni, ne ho letti diversi.
Questa settimana ho ripescato Aprile quella porta! di Jacques Benoit che Orecchio Acerbo ha pubblicato nel 2009. Qualche anno fa insomma. Ma le favole non scadono mai, no?
In questo libro, con illustrazione bellissime, si racconta la storia di Cappuccetto Rosso, in un modo che non avete mai letto, perchè l’autore mette insieme le favole più famose al mondo e le stravolge.
Di tanto in tanto mi capita. Non sono una che rilegge spesso, ma ci sono alcuni titoli della mia biblioteca personale che di tanto in tanto tornano sul mio comodino… E sempre con mia somma soddisfazione. Sono un po’ dei libri rifugio, in cui torno a cercare eventi e situazioni che in qualche modo mi aiutano a mettere ordine nella mia vita.
“Il giovane Holden” è un po’ così. Mia mamma mi suggerì di leggerlo quando avevo la stessa età, la stessa voglia di rivalsa, la stessa rabbia incontenibile nei confronti del mondo, lo stesso desiderio di ribellione del protagonista Holden Caulfield. Mia mamma sosteneva non solo che l’avrei amato con tutta me stessa, ma anche che mi sarei identificata molto con Holden e che – magari – leggerlo mi avrebbe aiutata a capire di più anche il mondo degli adulti. Io ero un po’ perplessa: cosa avrei potuto trovare in un romanzo, pubblicato nel 1951 e facente riferimento alle settimane immediatamente precedenti al Natale del 1947? Ma già dopo poche pagine avevo dovuto ricredermi, perché l’attualità della storia è incredibile…