Sono una dylaniata dilaniata, perché sabato scorso ho comprato il nuovo Dylan Dog, domenica l’ho letto e ora non so che pensare.
A distanza di 28 anni dalla sua prima uscita, l’eroe di Tiziano Sclavi, cambia tutto o quasi al suo numero 337.
La buona notizia è che il nuovo albo, Spazio Profondo, è a colori, cosa che succede una volta ogni mille mai e che dunque fa sempre piacere, la brutta notizia è che secondo me a cambiare l’uomo dei fumetti che ho amato forse stanno esagerando.
Questo manga l’ho scoperto grazie a mio fratello Antonio, anche lui divoratore di fumetti e mio iniziatore di genere. Ho cominciato a leggere fumetti quando ero piccolissima. Topolino, il Corriere dei Piccoli (anche le raccolte che mio papà aveva fatto da ragazzo), Snoopy (una rivista settimanale che uscì verso la fine degli Anni 80 e fino a metà degli Anni 90), le strisce dei Peanuts, le strisce di Mafalda, Asterix; poi, più grandicella, le altre strisce di Quino, gli Sturmtruppen, e i Dylan Dog che leggevo di nascosto (perché mio fratello temeva che io potessi impressionarmi troppo), i vari supereroi della Marvel… E poi ancora (questa volta spacciati dal mio amico Edy) Ratman, Alita, Sandman…
Gli scatoloni che sto svuotando mi stanno dando grandi soddisfazioni. Il recupero da quei cartoni di volumi vari sta risollevando memorie e ricordi dal valore inestimabile, almeno per me. Ed è per questo che ho deciso di raccontare la mia attività di archivista-casalingo proponendovi qualche chicca, man mano che le vedo emergere dal fondo degli scatoloni, condividendo con voi il piacere della riscoperta.
Visto che le Matte, in questo periodo sono abbastanza “fumettose”, questo romanzo mi sembra perfetto. Un romanzo, questa volta, ma che ci permette in qualche modo di restare in tema.
Come avrete capito, questa settimana, noi Matte abbiamo deciso di ripescare un’altra grande e forte passione condivisa. Anche io – come vi ha spiegato M – sono una dylaniata doc, da quando seduta su una chaise long di pelle nera in camera di mio fratello maggiore (e assolutamente di nascosto da lui che temeva potessi
Avevo circa 13 anni quando ho incontrato per la prima volta questo figo pazzesco in jeans, camicia rossa, giacca nera e un alone di mistero che lo rendeva ancora più affascinante. Da allora di anni ne sono passati 21 e, per tutto questo tempo, il tizio figo l’ho incontrato 12 volte l’anno, per ogni anno. Insomma, facendo un rapido conto, quello che emerge è che l’ho incontrato un sacco di volte.
Sto parlando di Dylan Dog, il personaggio costruito da Tiziano Sclavi, che arriva in edicola con la Sergio Bonelli Editore.
Se vi sembra che Dylan assomigli vagamente all’attore Rupert Everett sappiate che è esattamente a lui che si sono ispirati quando Tiziano Sclavi ha cominciato a pensare a questo investigatore dell’incubo che si muoveva tra le vie di Londra, vivendo al numero 7 di Craven Road.
Il mondo del fumetto offre un panorama immenso dal quale la cinematografia ha pescato (e continua a pescare) a piene mani. Noi Matte abbiamo deciso di fare un primo tuffo in questo mondo. Cominciamo?
Ok, a noi Matte i libri sono sempre piaciuti. C’è stato un momento in cui Carla lavorava in libreria e consigliava libri per bambini mentre io, parlando per lavoro di libri, ho capito di essere innamorata delle favole.
Era un momento in cui tutte e due le Matte, fantasticavamo su quello che potevamo essere “da grandi”, ma nel frattempo ci scambiavamo consigli di lettura. Io avevo per lei storie un pò pulp e dell’horror lei invece dava a me storie dolci e per piccoli adulti 🙂
Così un giorno, quando dopo avere finito di lavorare ho chiesto a Carla “Ma Alice nel Paese delle Meraviglie ce l’hai?”, lei non ha fatto una piega e mi ha consegnato questa versione assicurandomi che le illustrazioni mi avrebbero fatto impazzire.