Tutto ha avuto inizio quando John, il mio insegnante d’inglese, ha detto “ascoltate qualcuno che parla in inglese che è un buon esercizio”. Affermazione che non fa una piega!!!
Sono andata sul sito Bbc learning English, che vi consiglio moltissimo se volete, come dico io, “impruvare” il vostro english :), e ho trovato un audio in cui due raccontavano del nuovo film di James Bond, Skyfall, che prende le fila dal libro di Jeffery Deaver. Poi, nello stesso audio, l’autore raccontava di come gli fosse stato proposto di scrivere questa spy story targata 007…e io mi sono intrippata.
Il libro me lo dovevo comprare. Del film mi fregava poco, tanto che non l’ho ancora visto (ma al momento mi chiedo perchè facciano fare a Craig, figo per carità, la parte di uno che ha passato da poco la trentina ), ma il libro lo dovevo avere. E così è successo. Ho acquistato Carta Bianca (perchè in italiano è tradotto così e io non ho ancora capito perchè) di Jeffery Deaver, ma nell’edizione, diciamo così per dire, economica, Bur Rizzoli.
Partiamo da un presupposto: fatta eccezione per quello appena finito, io non avevo mai letto un libro di James Bond, quindi non saprei paragonare l’agente 007 descritto da Ian Fleming con quello disegnato dal padre di Lyncoln Rhyme.
La trama è semplice. James Bond, lavora per il dipartimento speciale dei servizi segreti inglesi, e si ritrova in Serbia, alla periferia di Novi Sad a sventare un attentato ad un treno che trasporta un carico di una sostanza chimica pericolosa. Da qui inizia l’avventura.
Ma l’agente con licenza d’uccidere ha “carta bianca” solo fuori dai confini del suo paese. Quindi quando si trova ad investigare a pochi passi da casa si sente quasi come un gatto in gabbia. Presto però Bond dovrà ripartire, perchè dietro quell’attentato a pochi passi dal Danubio, si nasconde qualcosa di molto più pericoloso. L’agente 007 ha il compito di scoprire di cosa si tratti e di mettere la parola fine ai progetti dei criminali. Per questo comincia un’avventura in giro per il mondo che lo porta prima a Dubai e poi in Sud Africa.
Naturalmente Bond, passa dallo smoking all’abbigliamento tattico con un solo schiocco di dita, le donne non mancano e, ovviamente, a rendere tutto più facile, oltre alla sua bravura e al suo sesto senso, ci sono anche un sacco di marchingegni tecnologici messi a punto da un capo all’altro del mondo.
Detto questo, devo ammettere che il libro non mi ha preso tantissimo e, stavolta, per Jeffery Deaver, non ho in serbo un bel dieci. Perchè? Credo intanto che 612 pagine piene di parole, siano un pò troppe anche per James Bond…
(Jeffery Deaver/ Carta Bianca/ Bur Rizzoli/ pp 612/ euro 11,90 )
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