Mai, o meglio, non sempre, fidarsi delle impressioni altrui in generale, e in particolare per i libri, per due motivi:
1) se sono troppo esaltanti, poi magari il libro in questione vi delude anche;
2) se sono distruttive allora succede che magari un libro decidete di non leggerlo e invece a voi sarebbe potuto piacere.
Questo lo dico perché la mia ultima lettura era partita condizionatissima. Si tratta di Carne viva di Merritt Tierce, il libro che lancia la collana nordamericana di Sur, Big Sur.
Il suggerimento del libro è arrivato dal gruppo di lettura di Vicolo Stretto, ma io a quell’appuntamento ci sono arrivata impreparatissima..vergogna. Troppe cose da leggere e da fare così è successo che il giorno in cui il gruppo si riuniva è stato il giorno in cui sono riuscita ad andare fisicamente in libreria e comprare il libro. Mi è toccato stare ad ascoltare quindi, e quello che ho sentito non è che mi abbia proprio fatto sentire entusiasta del mio ultimo acquisto letterario. Non era la distruzione totale, ma il libro di Merritt Tierce mi veniva presentato come qualcosa di troppo confusionario. E invece io l’ho trovato molto molto bello, tanto da avere fatto nascere in me una sana curiosità per questa nuova collana della Sur, casa editrice con la quale mi ero confrontata leggendo un libro della collana sud americana che proprio non mi era piaciuto, Storia del denaro. Sfide!
Carne viva racconta di una giovanissima donna, un’adolescente in pratica. Marie lavora come cameriera in alcuni locali a Dallas. E’ tanto efficiente e precisa nel suo lavoro, quanto disordinata e catastrofica nella sua vita privata. Si droga, fa sesso con un numero incredibile di uomini, è una madre ma non è una madre, perché abbandona la sua bambina nel momento del bisogno, ha un ex marito che l’ha lasciata dopo essere stato tradito innumerevoli volte e, in un certo momento della sua vita, è addirittura autolesionista. Eppure questa donna vive la sua vita con una lucidità incredibile. Del fiume che le scorre attorno Marie conosce la consistenza, la lunghezza, il colore, e sa bene dove mettersi per limitare i danni della scelta di essersi messa consapevolmente al centro della corrente.
Le tematiche che vengono affrontate nel libro sono le più diverse. Si vede una società americana dove i valori della famiglia sembrano andati perduti, si vede cosa c’è dietro il business della ristorazione, le differenze sociali, anche all’interno di una cucina, dove gli americani hanno un valore e un prezzo, mentre i sud americani, gli stranieri in generale, pur essendo lavoratori indefessi, ne hanno ben altri.
Il libro è raccontato in prima persona da Marie, è dura, quasi chirurgica nel descrivere la sua vira. Anche quando dice di fare sesso, di provocarsi delle lesioni, è quasi come se tutto quello che accade non stesse succedendo proprio a lei. Si sente tutta la tristezza, la solitudine di questa giovane donna smarrita che cerca una strada e intanto affonda la sua paura, le sue ossessioni in quello che può evitare di farla sentire viva davvero.
Maria Carmela, Angelica, adesso cosa leggiamo? 🙂
(Carne Viva/Merritt Tierce/ Sur/ € 16,50/ pp 220)
Mari