Vi ricordate della presentazione che vi avevamo annunciato per l’inizio del mese al CUB – Castello Ursino Bookshop. Adesso ho preso la distanza sufficiente per raccontarvi un libro di cui mi sono letteralmente innamorata. E pensare che lo avevo cominciato – come mi capita di fare da un po’ di tempo in qua – decisamente a denti alti. E invece, mi sono bastate 30 righe di “Assedio“, non di più, per essere completamente rapita dalla storia di Vincent Spasaro.
Il romanzo, come vi abbiamo raccontato in un precedente post, è un horror fantasy che sconfina nel dark thriller, ma anche in una lunga serie di altri generi che vanno dalla spy story all’action thriller, passando per la mitologia urbana.
Il protagonista è Stefan Weiss, un agente dell’UNPROFOR, un corpo speciale dell’ONU, che finge di essere un fotoreporter e che proprio uno stinco di santo non è. Durante la sua vita, ha imparato a fare i conti con una realtà durissima e adesso a Sarajevo, durante la guerra serbo-bosniaca in Jugoslavia, sta per vivere un tutto in una notte inquietantissimo.
Il romanzo altalena sui due piani narrativi, quello della realtà e quello dell’irrealtà (o – come preferisce dire Vincent Spasaro – di una realtà altra dalla nostra), sin dalle prime pagine. Sin da quando, Stefan varca per la prima volta la porta della Stanza 41: il luogo più spaventoso nel quale ci si possa imbattere, uno spazio di cui anche i demoni e i morti che popolano (e “ripopolano”) il nostro piano di realtà temono e non sanno quasi spiegare.
L’Osservatrice dell’ONU Elèna Hahn-Kraus chiama a soccorso una prima squadra ESP, ma questa sparisce nel nulla senza aver portato alcun risultato. E’ allora che l’Osservatrice decide di rivolgersi al Cieco, un negromante dalle dubbie origini e fama… Forse l’unico che può salvarla dalla distruzione della sua carriera che certamente avverrà, visto che l’indomani (dopo questa lunga notte che sembra non finire mai), a un solo isolato di distanza dal palazzo dove si trova la Stanza 41, si terrà un meeting fondamentale per evitare un incidente diplomatico di proporzioni bibliche. Anche il Cieco, però, sembra solo fare buchi nell’acqua. E, intanto, la Stanza 41 continua a “sputare” (e “risputare”) da non si sa bene dove oggetti e corpi.
Così mentre seguiamo a fasi alterne l’indagine del Cieco e le follie di Stefan Weiss che deve anche cominciare a fare i conti con se stesso… Il lettore si rende conto che l’assedio più spaventoso che l’Europa abbia visto alla fine della Seconda Guerra Mondiale, i cecchini, la guerra, le stragi non sono la cosa peggiore in cui è possibile imbattersi a Sarajevo. C’è un labirinto misterioso e infinito che sembra ingoiare le anime. E fra colpi di scena, rivelazioni, entità mostruose e metafisiche, elementi fantastici, bisogna anche fare i conti con la critica al mondo contemporaneo che Vincent sbatte in faccia con cruda forza. Senza mezzi termini, bellissimo. E non soltanto per la trama avvincente, per lo stile cinematografico, per gli argomenti di Storia e attualità che vengono affrontati nella mescola della narrazione, ma anche per la prosa, per il linguaggio, ricercati e gustosi di Vincent. Per lo sguardo allucinato che riesce ad avere quando guarda la realtà altra e le occhiate taglienti con cui scandaglia la realtà. #lotrovatedacub
C
(Assedio di Vincent Spasaro, Anordest Edizioni, pagg. 316, euro 12.90)