Chiara, una Matte per le Matte, ci ha inviato la sua recensione su un libro letto al CUB – Castello Ursino Bookshop.
Buona lettura!
I fumetti non sono mai stati il mio genere preferito. Di sicuro però, sono sempre stata in grado di apprezzarne la fantasia, l’originalità e le meravigliose illustrazioni. È stato bello imbattersi, durante una delle mattine trascorse al CUB, nella storia di un’importante donna della storia italiana di cui non conoscevo molto. E l’ho fatto proprio tramite un fumetto.
La storia “incriminata” è opera di un interessante fumettista brasiliano noto con lo pseudonimo di Custódio Rosa, che porta il titolo di “Anita Garibaldi. La nascita di una eroina” (titolo originale Anita Garibaldi, o nascimento de uma heroìna). Il libro, realizzato grazie alla fantasia di un bravissimo – oltre che pluripremiato – illustratore, narra di Ana Maria de Jesus Ribeiro da Silva, conosciuto dal mondo semplicemente come Anita, figura di spicco del Risorgimento Italiano. La nascita di una eroina prende avvio dalla nascita di “Annina”, com’era chiamata al suo paese di origine, nel sud della provincia di Santa Catarina in Brasile. Parallelamente alla sua infanzia e adolescenza si intreccia la vicenda di un uomo rivoluzionario che ha contribuito in maniera fondamentale a cambiare le sorti di un Paese e del suo popolo: Giuseppe Garibaldi. Un uomo che ha nel cuore un grande sogno, quello di vedere un giorno sventolare la bandiera di un’Italia finalmente unita.
L’incontro tra i due avviene nel 1839, quando Garibaldi punta il cannocchiale sul molo di Laguna e, vedendo questa giovane donna (all’epoca solo diciottenne), rimane colpito dalla sua bellezza. Bellezza che nasce dalla sua forza, dal coraggio, dalle fatiche e dai sacrifici a cui è stata sottoposta nella sua seppur breve vita. Con sguardo attento e un pizzico di ironia, Custódio riesce a delineare un ritratto nuovo, ma fedele, di una ragazza pronta a rischiare, ad abbandonare la sua casa e la vita serena di tutti i giorni, decisa a seguire il suo innamorato in battaglia fino alla morte se necessario, per amor suo e degli ideali patriottici che condividono. La donna la cui statua si trova adesso non lontana da quella del marito sul Gianicolo a Roma viene mostrata determinata e un po’ ribelle, un esempio di libertà per tutti i bambini e le bambine (ma non solo) con un animo in fondo rivoluzionario. Il fumettista ci mostra la devozione e l’ammirazione reciproca tra Anita e Garibaldi, consapevole di avere al suo fianco una donna straordinaria e fuori dal comune, come riportato nelle Memorie di Garibaldi di A. Dumas (più volte citato nel racconto): << (…) sotto il fuoco nemico, in una piccola barca con due rematori. I poveri diavoli si curvavano continuamente per evitare i proiettili e le cannonate, mentre lei, in piedi, a poppa, noncurante della mitraglia, se ne stava dritta, calma e fiera con una statua di Pallade.>>
Un grande ringraziamento allo scrittore, che tramite le arti visive cerca di comunicare con le nuove generazioni. Nella sua storia illustrata, Anita è una donna dal volto segnato dalle difficoltà e dalle intemperie della vita, ma che si erge stoica e orgogliosa in nome di una causa che la farà diventare una vera eroina, degna dei migliori fumetti.