Dando un’occhiata alla sezione “ romanzi” nel blog delle matte mi sono resa conto, con grande piacere, che vengono recensiti libri di un genere che a me piace particolarmente: il fantasy.
Sì, lo so che a vent’anni la fissa per i fantasy dovrebbe raggiungere l’era del declino e lasciare posto alla passione per qualcosa di un po’ più “serio” o “impegnato”, ma l’adolescente che è in me non ha ancora deciso di lasciare il posto all’adulta; e sapete una cosa? Per me è meglio così! Credo di soffrire un po’ della sindrome di Peter Pan, ma è così bello restare bambini ancora un po’, non credete?
Quindi ho pensato di parlarvi anch’io magari di una saga fantasy, a cui sono particolarmente legata perché è stata parte integrante della mia più remota adolescenza e che consiglio vivamente a chi, come me, ama questo genere letterario: la saga dell’Accademia del Vampiro di Richelle Mead, composta da sei libri, più altri sei spin-off, ancora inediti in Italia.
Parto dal presupposto che l’argomento dei vampiri è stato trattato anche fin troppo, a partire da Twilight per finire con Il diario del Vampiro, quindi può sembrare che io vi stia proponendo la solita noiosa pappardella, ma lasciatemi dire che la saga in questione affronta questo tempo in maniera intelligente ed originale.
La trama del primo libro (L’accademia del Vampiro) ruota attorno alla vita di Rose Hathaway, una damphir di diciassette anni, e a quella della sua migliore amica Lissa Dragomir, ultima discendente di una delle più importanti famiglie di vampiri, dopo quella reale. I damphir, in origine, nascono dall’unione di vampiri e umani, quindi sono è la compresenza di due patrimoni genetici a caratterizzarli. Ma i damphir che si uniscono a vampiri, generano altri damphir; e Rose è nata proprio da quest’ultimo tipo di unione. Nel mondo in cui vive, la sua specie deve svolgere un servizio di protezione per i vampiri, o Moroi, i quali spesso sono minacciati da una razza di vampiri molto pericolosa: gli Strigoi. Questi, a differenza dei Moroi che si cibano di sangue umano senza porre fine alla vita dei propri donatori, uccidono senza pietà qualsiasi cosa che gli si presenti davanti, Moroi compresi, sviluppando così una forza fuori dal “normale”. Da qui, l’idea di creare un’Accademia in cui i Moroi siano sempre protetti, e in cui i damphir possano essere addestrati affinché un giorno siano in grado di proteggerli e diventare i loro guardiani personali. Il sogno di Rose, infatti, è proprio quello di diventare il guardiano di Lissa, ma non sarà così semplice per lei. Ci saranno una serie di eventi – che si svolgono perlopiù nei sequel come Morsi di Ghiaccio, Il Bacio dell’ombra, Promessa di Sangue, Anime legate e L’ultimo sacrificio – tra cui anche l’amore per il suo istruttore Dimitri, che la porteranno spesso e volentieri lontana dal suo obiettivo.
Ammetto che la prima volta che comprai il libro ero un po’ scettica perché mi aspettavo, appunto, la solita storia trita e ritrita, ma leggendo pian piano mi sono dovuta ricredere, anzi l’ho apprezzato molto, e così tutti i suoi seguiti. Inoltre la lettura è abbastanza scorrevole, grazie soprattutto all’autrice che si serve di un linguaggio molto semplice e chiaro, ma che non sfocia mai nel banale.
Gaia
(L’ Accademia del Vampiro di Richelle Mead, Rizzoli, pag. 427, euro 12.70)