Ieri, quando sono arrivata a casa dei miei genitori a prendere Bubù, mi è caduto l’occhio su un libro che avevo regalato a mia mamma tanto diverso fa e che però io alla fine non ho mai letto, sebbene mi avesse invogliata tantissimo. Non vi dico ancora qual è perché a giorni (anche mia mamma lo ha cominciato a leggere da poco) me lo porto a casa e ve ne parlerò solo quando lo avrò finito, ma per ragioni che forse capirete quando scriverò del “libro misterioso” mi è tornato in mente un altro titolo che mi sento di consigliare a tutti: Le donne che leggono sono pericolose di Stefan Bollmann ed Elke Heindenreich (con una magnifica introduzione di Daria Bignardi).
Una ricostruzione della Storia della Lettura al femminile dal Medioevo al XXI secolo, fatta attraverso dipinti, disegni, fotografie… perché donne che leggono, nel tempo sono state muse ispiratrici di pittori, fotografi e artisti che le hanno immortalate nell’atto del leggere, una visione meno tradizionale della donna solo bella, solo madre, solo gran dama. Il punto di partenza è che le donne non hanno sempre goduto del diritto di leggere. Per molti secoli potevano solo ricamare, pregare, crescere i bambini e cucinare. Ma quando viene loro “permesso” di leggere ciò che più desideravano, la lettura diventa come una finestra sul mondo, sulla fantasia e sulla conoscenza. Un grande passo verso l’emancipazione che ha sempre fatto paura agli uomini. E da quando leggono le donne leggono molto più degli uomini, anche se continuano ad avere meno voce in capitolo e godono di meno considerazione degli uomini nella società, nonostante la par condicio.
Quello che si domandano Stefan Bollmann e Elke Heidenreich è a che punto si sia giunti oggi; Le donne che leggono sono pericolose perché si sono appropriate (e forse, in qualche modo lo fanno ancora oggi) di conoscenze ed esperienze originariamente non destinate a loro… Cosa che le ha trasformate in minaccia.
Quello che vediamo sono donne che leggono. Donne di tutti i tipi: giovani e anziane, nude o vestite eleganti, magre e grassottelle, nelle opere di Simone Martini, Rembrandt, Vermeer, Fragonard, Matisse, Heckel, Hopper… Una galleria di donne che leggono che si conclude con la fotografia di Eve Arnold che ritrae Marilyn Monroe che legge l’Ulisse. Una storia di bellezza, eleganza, grazia…
Tutto per scoprire che – come dice Daria Bignardi nella prefazione – le donne che leggono sono pericolose, perché non si annoiano mai «qualunque cosa accada hanno sempre una via di fuga… nutrono sogni e non c’è nulla di più rivoluzionario di una donna che sogna di cambiare la propria vita, se lo fa, farà la rivoluzione, se non lo fa seminerà terrore».
Leggetelo tutti, uomini e donne. Noi donne possiamo acquisire di più la consapevolezza della forza e del potere che abbiamo; gli uomini possono, forse, imparare a capirci un poco di più. Ora scusatemi, ma vado a leggere qualcos’altro così divento un po’ più pericolosa di ieri (e un po’ meno pericolosa di domani) 😀
Carla
p.s.: Magari potrei partire da Le donne che leggono sono sempre più pericolose di Stefan Bollmann che nel “seguito” del bestseller mostra quante ancora possano essere le sfaccettature della passione femminile per i libri.
(Le donne che leggono sono pericolose di Stefan Bollmann e Elke Heidenreich, Rizzoli, pag. 149; Le donne che leggono sono sempre più pericolose di Stefan Bollmann, Rizzoli, pag. 144, euro 5,90)