Quest’anno ho scoperto Spotify. Sì lo so, sono in ritardo di qualche anno sul resto del mondo. Ma un giorno dell’inizio di quest’estate sulla mia email è arrivata la comunicazione che per tre mesi potevo utilizzarlo senza limiti, pagando solo pochi centesimi. Mi sono detta “facciamolo”. Mai scelta fu migliore. Armata di iPhone e superfighissime cuffie ho cominciato ad ascoltare. Prima sempre le stesse cose (sono monotona), poi ho capito che c’era modo di scoprire, o riscoprire, musica dimenticata, mai ascoltata, musica da approfondire. E’ stato un viaggio. E che c’entrano Spotify e le sue funzioni con questo blog in cui si parla di libri? C’entrano, c’entrano eccome. Perché ad un certo punto mi sono lanciata sui cantautori italiani. Di alcuni conoscevo la discografia intera, di altri una o due canzoni, le più famose. A metà agosto il mio abbonamento quasi gratuito a Spotify stava per finire, ma nel frattempo avevo composto delle playlist assurdamente belle, avevo “viaggiato” così tanto da non volermi fermare.
Poi, su un tavolino di casa (l’unico tavolino a dire la verità), ho trovato un libro che qualche settimana prima ci era stato inviato da Mario Bonanno. Era il suo ultimo libro “La musica è finita. Quello che resta della canzone d’autore” edizioni Stampa Alternativa. Dovevo trovare il momento giusto per leggerlo, perché solitamente non mi applico su testi che non sono romanzi o saggi di argomenti che comunque mi interessano particolarmente. Ma in quel momento la musica era un argomento che mi stava interessando particolarmente, così ho preso il libro ho rimesso le cuffie alle orecchie e ho avviato la playlist che ho ribattezzato “vecchietti belli”. Poi magari un giorno da qualche parte farò un post sui nomi che do alle playlist musicali. 🙂
Il libro di Mario Bonanno che, lo possiamo dire, è un amico delle Matte da Leggere è stato la scoperta giusta al momento giusto. Jannacci, Battiato, Conte, Gaetano, de Angelis…solo per citarne alcuni. L’autore ha diviso il suo testo in tre sezioni “Incontri”, “Storie” e “Temi”, e ha raccontato quella musica di una volta utilizzando la sua conoscenza, fatta di rapporti diretti con i cantautori e con la musica che lo appassiona da una vita. Lo ammetto, di alcuni di loro non avevo mai sentito nemmeno il nome, e allora ho cominciato a cercare quella musica che mancava alla mia esperienza.
E’ un salto nel passato fino ad anni che ho vissuto, quando ero troppo piccola per ricordare tutta la musica che i miei genitori mi facevano ascoltare mettendo su le cassette durante i nostri viaggi in macchina. Un salto nel passato guidato dalla penna di chi è un profondo conoscitore di quelle persone e della loro storia, legata intrinsecamente alla storia di quegli anni ’70 e ’80, perché quelle canzoni, quelle parole, non erano solo dedicate ai sentimenti dell’uomo, ma anche ai fatti che coinvolgevano il nostro paese.
La giornalista che c’è in me ha gioito in quella sezione del libro dedicata alle interviste “Incontri”. Del resto leggere quello che un altro giornalista ha scritto nelle sue interviste è sempre interessante, per scoprire che la sua curiosità è anche la mia curiosità, è la curiosità di chi legge sapendo che ogni lettura di questo genere è un’avventura.
L’affamata di aneddoti che c’è in me ha saltellato sul posto quando, nei capitoli della seconda sezione “Storie”, ha potuto scoprire alcuni aneddoti che stanno dietro a canzoni che ha sempre canticchiato.
La lettrice che c’è in me si è lasciata condurre attraverso veri e propri racconti nella sezione che chiude il percorso “Temi”. Mai fissarsi sui ritornelli 🙂
Quel che è certo è che quel periodo in cui i cantautori italiani hanno spopolato, come spiega lo stesso Bonanno nel suo percorso, ha espresso un vero e proprio fenomeno sociale e culturale che si è disarticolato dal tempo in cui è nato, giungendo fino ai giorni nostri.
La storia, in casi come questo, è attualità.
“La musica è finita”, è vero, ma noi la possiamo ascoltare ogni giorno e possiamo usare guide come questa per conoscerla a fondo. Mario, grazie del suggerimento, le mie playlist si sono allungate e ora so cosa c’è dietro quei brani che ho sempre amato.
(La musica è finita. Quello che resta della Canzone d’autore/Stampa alternativa/ pp 237/ € 15,00)
Mari