Alzi la mano chi non è mai stato vittima di una situazione spiacevole. Alzi la mano chi, trovandosi in quella situazione, non abbia avuto il sano desiderio di svignarsela dalla finestra. Bene… E’ proprio quello che fa (lo si capisce anche dal titolo) il protagonista de Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve di Jonas Jonasson. Il libro perfetto se cercate qualcosa di divertente, ironico, ma anche garbato ed elegante. Peccato averlo dimenticato per così tanto tempo su uno scaffale. Peccato non ricordare di più delle circostanze in cui ho comprato il libro (ogni tanto faccio acquisti compulsivi), perché mi piacerebbe avere qualche aneddoto in più su come sia entrato a far parte della mia biblioteca personale.
Allan Karlsson, l’arzillo vecchietto che sta all’inizio del libro compie 100 anni, non appena saputo che la casa di riposo dove vie intende festeggiare alla grande, in vera e propria pompa magna con tanto di autorità, la ricorrenza decide di darsela a gambe con ancora le pantofole ai piedi. E una volta scavalcata la finestra, raggiunge la stazione degli autobus per saltare sopra il primo pullman in partenza.. Non ha una destinazione in mente ma ha fretta di partire, prima che la direttrice dell’istituto lo trovi e lo riporti alla casa di riposo.
Mentre aspetta, un strano tipo lo avvicina e – piuttosto scortesemente – gli chiede di vigilare sulla sua grossa valigia, mentre usa la toilette pubblica (dove la valigia proprio non riesce a entrare). Quest’uomo biondo è certo che Allan non potrà certo scappare con il suo bagaglio… E invece… Il primo autobus in partenza sta proprio per lasciare la stazione e Allan sale portando con sé la valigia del tipo biondo.
Solo che nulla è come sembra: il biondino scialbo che non pensava di riporre male la propria fiducia è in realtà un pericoloso e feroce criminale che deve recuperare quell’ingombrante bagaglio. E da qui inizia l’avventura che si costruisce su una esilarante girandola di equivoci e un’eccezionale galleria di personaggi divertenti di cui Allan, il centenario capace di incarnare i sogni di ogni lettore, è il più vitale ed esuberante. Perché al destino non si deve mai sbattere la porta in faccia e solo quando si pensa di non avere molto tempo a disposizione ci si concede certe libertà.
Abbiamo detto divertente, ma non di una comicità scontata. Il romanzo è leggero, intessuto su battute intelligenti, originali e raffinate. Geniale, spasso e mai banale, il libro è surreale, ma le parti di storia contemporanea su cui si costruisce sono davvero accurate. Già perché Allan ha avuto una vita bella intensa, ha girato il mondo, ha incontrato grandi personaggi storici e ha giocato (a sua insaputa) un ruolo determinante in alcuni episodi cruciali della storia contemporanea. Ma l’avventura che si trova in queste pagine è certamente la più ingarbugliata che abbia mai vissuto.
C
(Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve di Jonas Jonasson, Bompiani, pag. 446, euro 14)
p.s.: Nel 2013 dal romanzo è stato tratto l’omonimo film che non ho visto ma mi riprometto di guardare in tempi brevi.