“Il distacco da quella parte di sé si faceva sempre più fastidioso per Aria e le lasciava dentro una sorta di vuoto che si allargava pian piano, come una voragine nello stomaco. La ragazza si sentiva comunque prigioniera della quotidianità di quel mondo, percepiva la subordinazione, eppure non sapeva che ricondurla a quelle noiose giornate e non a qualcosa di più grande.
Alla privazione che ognuno di loro, senza saperlo, subiva, ogni giorno.
“Che fai lì imbambolata?” chiese Henry alla ragazza, che se ne stava immobile a fissare il grande orologio ad acqua della città.
“Niente. Non hai l’impressione a volte di girare a vuoto?” domandò immersa in un pensiero.
“Come? Ci risiamo ancora.” disse lui sprezzante “Non ti andava di mangiare qualcosa?”
Lei sbuffò e arresa disse: “Sì”. Poi tornò con gli occhi sull’orologio.
“Andiamo.” fece Henry e le toccò la spalla “Possiamo fare un salto in caffetteria ma dobbiamo sbrigarci”.
Insieme passarono sotto il grande orologio ad acqua della città, rotto da ormai tanto tempo“.
Quello che avete appena letto è un brano tratto da “Il Giardino degli aranci – Il mondo del bosco” di Ilaria Pasqua (Nativi Digitali Edizioni) e inaugura un post un po’ diverso dagli altri.
Vi racconto perché…
Qualche settimana fa, era ancora estate, siamo state contattate dall’ufficio stampa di Nativi Digitali che ci ha girato una richiesta che più o meno suonava così: “Vorreste partecipare ad un blogtour per la presentazione di un libro?”. Perché no, ci siamo dette! Tra l’altro Il Giardino degli Aranci – Il mondo del bosco, si presentava come una saga distopica tutta made in Italy. Le saghe dispotiche ci piacciono, ma fino a quel momento non avevamo mai avuto l’occasione di leggere, e quindi di parlare di un libro del genere che venisse dalla fantasia di uno scrittore italiano.
Per qualche giorno (il tour è iniziato il 17 ottobre scorso e finirà domani) abbiamo fatto le lukers, visto che dall’evento creato ad hoc su Facebook, abbiamo potuto vedere cosa hanno fatto tutti i nostri “colleghi”, poi siamo passate all’azione, io sono passata all’azione, iniziando a leggere il libro.
Fatta questa premessa passiamo al libro che ho tenuto tra le mani, quasi interamente, nel posto più comodo del mondo: il mio letto! 🙂
Come dicevo qualche riga fa Il Mondo del Bosco è il secondo capito di una saga fantasy iniziata con Il Mondo di Nebbia. Aria, Will e Henry, si ritrovano in una dimensione che non è la loro, dove i morti non sono morti, dove le ferite si rimarginano con facilità, dove tutti li guardano con sospetto. Sono sperduti e non riescono a capire il modo giusto per entrare in contatto con la gente che vive questa realtà alla quale non appartengono di certo. Nel frattempo ogni stimolo che arriva dalla quotidianità diventa un modo per fare un tuffo nel passato e ricordare eventi che appartengono ad un tempo che è andato, ma che sono intrinsecamente connessi a quello che succede nell’oggi. Nel mondo dal quale i tre provengono Lucas e Wade, sono invece estremamente preoccupati per quello che sta succedendo ai loro figli scomparsi da giorni e vanno dritti nel Mondo di Nebbia, dove però non incontrano i ragazzi, ma i Cinque Sacerdoti con i quali hanno dei conti in sospeso e tra i quali ci sono persone con le quali la connessione è molto stretta.
Non sto qui a raccontarvi del libro, anche perché nel caso vogliate fare le cose per bene cominciate con Il mondo di Nebbia e poi proseguite con Il Mondo del Bosco.
Per il resto posso dirvi che si legge con facilità ed è uno di quelli che stuzzicano la fantasia, anche se ammetto che, in alcuni passaggi ho stentato ad andare avanti perché io, personalmente, non apprezzo tantissimo le caratterizzazioni minuziose. C’è di buono inoltre che non è un’americanata…
Siamo abituati a saghe fantasy in cui “la fantasia” va di pari passo con l’evoluzione della tecnologia, quanto più la tecnologia è evoluta tanto più i personaggi possono spingersi in la. In questo caso invece la fantasia vive nella sua forma più primordiale e va di pari passo con l’evoluzione della storia. Un pregio.
Forse, in un libro come questo, dove i personaggi sono tanti e dove le relazioni che si intrecciano sono altrettante, avrei preferito leggere più dialoghi, ma di capitolo in capitolo la scelta è stata quella di affidarsi alle esperienze dirette dei protagonisti.
(Il Giardino degli Aranci – Il mondo del bosco/ Ilaria Pasqua/ Nativi Digitali Edizioni/ ebook 2,99 €/ pp 356)
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